Vi hanno preso parte i rappresentanti di circa 200 paesi del mondo, oltre a numerosi esperti in sicurezza informatica e svariate organizzazioni internazionali. E il primo West Africa Cybercrime Summit ha presentato al mondo le più agguerrite intenzioni da parte del governo nigeriano, ormai pronto alla resa dei conti con quegli scammer che avrebbero reso il paese africano un malfamato covo di truffatori online.
La serie di incontri – tenutisi nella città di Abuja e organizzati dalla Commissione che si batte contro gli illeciti a sfondo economico e finanziario (EFCC) in collaborazione con lo United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) e Microsoft – ha così gettato le basi per una sorta di brainstorming collettivo, a cui sono stati invitati non solo gli esperti in materia, ma anche quei policy maker che vorranno giungere ad un quadro preciso della situazione.
Secondo dati presentati da EFCC, sarebbero 12mila i messaggi fraudolenti di posta elettronica intercettati dalle autorità internazionali negli ultimi 3 anni. In soli 8 mesi del 2010 circa 4mila tentativi di truffa a mezzo missiva proverrebbero dalla Nigeria . Il riferimento è ovviamente allo schema noto come nigeriana – o scam 419 – che si basa sulla promessa all’utente di ingenti eredità. Nell’anno 2009 i cybercriminali del paese africano avrebbero causato perdite per circa 600 milioni di dollari.
Mauro Vecchio