Niente tregue per il team legale di Nintendo: mentre in Francia ottiene la condanna di produttori di dispositivi in grado di far girare giochi non originali sulla sua DS, negli Stati Uniti deve vedersela con denunce brevettuali contro il suo Wii remote.
A chiamarla in causa negli States è UltimatePointer: sul banco degli imputati l’azienda ha coinvolto Nintendo e diversi rivenditori tra cui Best Buy, Wal-Mart, Target e Gamespot, in quanto ritenuti in violazione del suo brevetto numero 7,746,321 .
Con tale titolo di privativa l’accusa ritiene di avere diritti di esclusiva su un sistema di puntamento e di controllo uguale a quello impiegato dalla giapponese per Wii Remote, che ormai da anni ha cambiato il settore delle console. Il brevetto è stato depositato nel 2005, ma solo nel 2010 UltimatePointer l’ha concretizzato con un suo telecomando chiamato Upoint .
A Nintendo e ai suoi distributori l’azienda chiede il pagamento dei danni che ritiene di aver subito in questi anni di illecito sfruttamento della tecnologia. E per vedersi dare ragione si è rivolta al tribunale distrettuale dell’East Texas, tradizionalmente compiacente nei confronti dei detentori di brevetti.
Nintendo, peraltro, è stata denunciata sempre per la tecnologia del Wii Remote da un’altra azienda, ThinkOptic, che le contesta tre brevetti (il 7,796,116 , il 7,852,317 e il 7,864,159 ) relativi sempre ad un sistema di puntamento.
Mentre è alle prese con la difesa, peraltro, la Giapponese non rinuncia ad agire offensivamente: in Francia, ormai cinque anni fa, aveva denunciato 6 importatori e distributori di dispositivi conosciuti come linkers , R4 o Magicom, in grado di far girare su Nintendo DS codici non ufficiali e in particolare giochi pirata.
Ora il Tribunale di Parigi ha condannato Divineo e altre cinque aziende a pagare 460mila euro di multe e più di 4,8 milioni di euro di danni a Nintendo.
Claudio Tamburrino