Per l’industria, si sa, i confini del villaggio globale sono qualcosa da ignorare o far valere a seconda degli interessi economici del momento. A ricalcare i contorni di tali confini è questa volta Nintendo , che nella sua imminente console portatile DSi includerà i famigerati blocchi regionali : in altre parole, il software per DSi acquistato in Europa girerà esclusivamente sulle console destinate al Vecchio Continente.
Annunciata all’inizio del mese, e attesa sul mercato giapponese a inizio novembre, DSi rappresenta la terza revisione della fortunatissima console portatile Nintendo DS, e diretta erede della Lite. Tra le sue novità vi sono l’integrazione di due webcam , la presenza di uno slot SD e la capacità di navigare sul Web . Proprio quest’ultima caratteristica, che può essere sfruttata dagli utenti per comunicare con gli amici e scaricare contenuti digitali da Internet, ha indotto Nintendo a condire il dispositivo con le stesse restrizioni regionali a cui ha da tempo abituato i consumatori l’industria cinematografica.
“DSi adotta i blocchi regionali perché include funzionalità di comunicazione via rete pensati per fornire servizi online tagliati su misura per ciascuna regione”, ha spiegato un portavoce di Nintendo a CVG . “Abbiamo preso questa decisione anche alla luce del fatto che la DSi include funzionalità per il parental control, e in ciascuna regione vigono limiti d’età differenti”.
Va però sottolineato che le restrizioni si applicano “soltanto” al software specificamente scritto per DSi : il software preesistente e, più in generale, quello compatibile con le precedenti versioni della console, continuerà ad essere region free. Del resto non potrebbe essere altrimenti: tutte le DS rilasciate fino ad oggi sul mercato non prevedono codici regionali.
Nintendo ha poi precisato che anche il software integrato nella DSi è region free : ciò consentirà agli utenti di navigare sul web anche all’estero e di condividere le proprie foto con amici di qualsiasi parte del mondo.
I blocchi regionali serviranno a Nintendo sia per offrire servizi mirati a certe zone geografiche, sia per contenere la pirateria e l’importazione parallela dei giochi, due pratiche che oggi permettono spesso agli utenti europei di mettere le mani su titoli ancora non pubblicati in Europa. Molti ritengono però che siano proprio questo genere di restrizioni e di politiche commerciali ad incentivare la pirateria: per questa ragione c’è chi si batte da anni per rendere il mercato dei giochi e dei contenuti digitali davvero globalizzato, senza più paletti di sorta.
Nintendo DSi sarà lanciata in Giappone il primo di novembre a 18900 yen ( circa 135 euro ) e a partire dai primi mesi del 2009 nel resto del mondo. Per le sue specifiche tecniche si veda questo articolo di Wikipedia .
Negli scorsi giorni molti giornalisti hanno fatto notare come la DSi abbia tre importanti punti in comune con l’Apple iPhone e la Sony PSP: la fotocamera integrata (anzi, due), la connettività wireless (con browser web annesso) e il supporto per il download dei giochi. Intervistato dal quotidiano asiatico Nikkei , negli scorsi giorni il presidente di Nintendo, Satoru Iwata , ha risposto dicendo che la la DSi non è concorrente diretto né della PSP né, tanto meno, dell’iPhone.
“Abbiamo voluto creare un oggetto capace di integrarsi in maniera naturale nella vita quotidiana delle persone”, ha dichiarato Iwata. “Il nostro intento era quello di sviluppare qualcosa che gli utenti, giovani e meno giovani, desiderino utilizzare in qualsiasi momento della giornata”.
Da parte sua John Koller , direttore marketing di Sony, non se l’è sentita di stroncare la DSi: anzi, a suo dire questa sarà probabilmente in grado di ripetere il successo della DS Lite. Koller si è però detto scettico sulla capacità di questa console di estendere il bacino di utenza di Nintendo, soprattutto quello composto dai giovanissimi.