L’eShop di Nintendo in Russia non è al momento disponibile. Quello che potrebbe essere una ritorsione diretta nei confronti del Cremlino, un allineamento alle sanzioni internazionali contro Mosca o una fuga rispetto ad eventuali pericoli nel Paese, sembra tuttavia essere semplicemente un effetto collaterale la cui durata e la cui consistenza non sono pertanto ancora semplici da chiarire.
Nintendo, semplicemente, ha spiegato che il sistema è fuori uso per motivi specifici, con tanto di scuse nei confronti dei clienti:
A causa del fatto che il servizio di pagamento utilizzato nel Nintendo eShop ha sospeso l’elaborazione dei pagamenti in rubli, il Nintendo eShop in Russia è temporaneamente messo in modalità di manutenzione.
Nintendo eShop fermo in Russia
Il tema è interessante, insomma, sotto ogni punto di vista. In primis perché posiziona Nintendo tra i gruppi non allineati nell’imprimere un giro di vite sul mercato russo; inoltre perché si tratta di una pausa forzata, conseguenza del fatto che il sistema di pagamento ha evidentemente risposto alla caduta del Rublo e ha interrotto operazioni evidentemente divenute poco convenienti.
Due le conseguenze previste:
- dalla fine di marzo 2023, il Nintendo eShop non sarà più in grado di effettuare acquisti per Wii U e Nintendo 3DS. Inoltre, non sarà possibile scaricare contenuti gratuiti, comprese le demo di giochi. Inoltre, con l’avvicinarsi di questa data, i servizi corrispondenti smetteranno di funzionare;
- a partire dal 29 agosto 2022, non sarà più possibile aggiungere fondi al Nintendo eShop per Wii U o Nintendo 3DS utilizzando una Nintendo eShop Card. Tuttavia, i codici di download saranno disponibili fino alla fine di marzo 2023.
Il futuro, ovviamente, è a questo punto incerto: “Per il prossimo futuro sarà ancora possibile scaricare nuovamente giochi e contenuti scaricabili, ricevere aggiornamenti software e giocare online su console Wii U e Nintendo 3DS“. Ma il negozio online è chiuso e tutto lascia supporre che i venti di guerra terranno ancora lontani a lungo nuovi termini temporali per la ripartenza.
Danni collaterali di una guerra economica che coinvolge inevitabilmente tutti, insomma: anche i giochi (vedi Activision Blizzard ed Epic Games), anche Nintendo.