È allarme rosso per la tenuta finanziaria dell’impero Nintendo: pubblicando i risultati finanziari riferiti a un periodo di nove mesi e conclusosi lo scorso 31 dicembre, la casa di Zelda e Super Mario ha confermato la perdita di appeal del “fattore Nintendo” presso l’utenza videoludica, appassionata o “casual” che sia.
Le console Wii e DS non tirano più , perlomeno non come una volta, e i ricavi complessivi della corporation scendono del 31,7% per un totale di 808 miliardi di yen (più di 7 miliardi di euro). Ancora più impressionante la riduzione degli utili di esercizio, scesi di oltre il 74% fino a 49,6 milioni di yen (440mila euro).
Al 31 dicembre il profitto netto continua a essere positivo anche se in discesa (49,5 miliardi di yen), nondimeno il segnale di allarme lanciato dai numeri è di quelli inequivocabili: Nintendo non è più in grado di ammaliare un mercato che negli ultimi anni ha fagocitato milioni di console Wii e DS, e nell’immediato futuro rischia di andare ancora peggio con le stime che prevedono una vendita annua di 1,5 milioni di Wii e 1 milione di DS in meno entro la fine dell’anno fiscale il prossimo 31 marzo.
Sul piano dell’intrattenimento domestico Nintendo è costretta a fronteggiare la sempre più agguerrita concorrenza di Xbox 360+Kinect, mentre il mondo mobile è in fermento con la crescita del fenomeno “app store” (iPhone) e l’annunciata nuova generazione di console videoludiche portatili anticipata da Sony nei giorni scorsi.
Vista la situazione niente affatto rosea, la casa nipponica ha un bisogno quasi vitale di coronare la rischiosa scommessa del 3DS con un successo planetario: la console portatile tridimensionale è quasi pronta al debutto, e un nuovo prodotto potrebbe essere quello che ci vuole per allontanare le nuvole scure della crisi che si profilano di fronte allo storico produttore videoludico di qui a pochi mesi.
Alfonso Maruccia