Milano – Nintendo ha scelto un insolito scenario per la prima visita della nuova console casalinga in Italia: l’Ippodromo del Trotto di Milano. Qui, due giorni fa, si è tenuto l’ open day dedicato a Wii , una sessione di otto ore durante la quale la stampa nostrana ha potuto toccare con mano la neonata di casa Nintendo. Altrettanto insolita è stata la richiesta di non utilizzare macchine fotografiche né videocamere, raccomandazione poco comprensibile a causa della scarsità del materiale presentato.
Lo sbarco di Wii in Italia è stato paragonabile a una visita di rappresentanza più che a uno show in grande stile. Le aspettative di un surrogato dello scorso E3 sono state ampiamente disattese, in quanto le 12 postazioni allestite hanno proposto unicamente la collana di titoli Wii Sports , Wii Music e il nuovo episodio di Wario Ware: Smooth Moves . Niente Mario Galaxy né Zelda, per intenderci.
Piuttosto, vedere Wii dal vivo è stata una nuova occasione per dimostrare le potenzialità della macchina, che ancora una volta parla per esperienza di gioco lasciando da parte tecnica e tecnicismi vari. Semplice e snello sin dal design ? la cui eleganza è enfatizzata dallo slot per i DVD illuminato di blu ? Wii si conferma come un’eccellente alternativa alla next generation proposta dai concorrenti. Il controller wireless Wii-mote è quanto di più ergonomico e intuitivo si possa immaginare, anche considerata l’immediatezza dei titoli giocabili. Con una mazza da baseball ( Wii Sports: Baseball ), con una da golf ( Wii Sports: Golf ) o con una racchetta da tennis ( Wii Sports: Tennis ), il sistema di accelerometri nel “telecomando” si è dimostrato preciso e sensibile, in grado di restituire il feeling dello sport, sebbene si trattasse soltanto di demo ancora da finalizzare. Ancor più divertente è stato impersonare il direttore d’orchestra, maneggiando il Wii-mote come una bacchetta e scandendo il tempo alla banda.
L’assenza dei titoli di maggior richiamo e di quelli più complessi (non abbiamo potuto provare il controller Nunchuk, ovvero la periferica con leva analogica) non ha impedito di riconoscere che gran parte dell’appeal della console Nintendo risiede nel coinvolgimento che si prova giocando. Maggiore è l’immedesimazione col gioco ? nello specifico dei titoli provati, con lo sport ? tanto più è il divertimento che ne risulta. Il fatto di poter giocare anche solo impartendo dei semplici movimenti col polso potrebbe, infatti, minimizzare l’esperienza e, di conseguenza, sminuire il concetto su cui si basa la console. È pur vero che i giochi in dimostrazione volevano soltanto evidenziare le possibilità e l’immediatezza del sistema di controllo, ma ci si augura che le versioni finali godano di una maggiore profondità, pena il rischio di essere visti come dei meri minigiochi per impegnare poco più di una serata con gli amici.
Una chiacchierata con Francesca Prandoni, PR Manager di Nintendo Italia, ha evidenziato come la nebbia intorno a Wii sia ancora fitta. In attesa di annunci ufficiali, probabilmente in arrivo per settembre, data di lancio e prezzo della console sono ancora in balia di supposizioni. Si parla della commercializzazione prima della fine dell’anno, probabilmente a novembre, ma ottobre è auspicabile; il prezzo più probabile è 250 euro, una soglia pericolosamente soggetta all’influenza della versione Core di Xbox 360, attualmente venduta a 299 euro. In tal caso, è possibile che Nintendo controbatta la concorrenza rimpolpando il pacchetto di vendita con accessori ? probabile un secondo Wii-mote – o giochi in bundle. Il prezzo dei giochi, invece, sembra essersi ormai assestato sullo standard degli attuali titoli per GameCube, ovvero 59 euro.
A giudicare dalla massiccia partecipazione all’evento, il primo passo di Wii in Italia ha confermato il grande interesse che circonda la console Nintendo. La diserzione dei titoli di maggior rilievo, però, ha lasciato diversi presenti piuttosto amareggiati ma Nintendo ha intenzione di rimediare con nuovi eventi, questa volta supportati da una conferenza stampa tradizionale e da titoli più impattanti.
Raffaele Cinquegrana