Sabato prossimo in molte città d’Italia si svolge il Linux Day , come ogni anno da molto tempo. In alcune di queste città come Roma, Firenze, Pisa o Catanzaro si parlerà anche di Ninux.org . Ninux è una delle tante reti wireless comunitarie che stanno nascendo in tutto il mondo, sul mapserver trovate una lista dei nodi che sono attivi in tutta Italia, 151 ad oggi, sparsi per tutta la penisola.
Ma facciamo un passo indietro, che cosa è una rete wireless comunitaria? Tecnicamente parlando, è una rete wireless mesh, ovvero una rete wireless peer-to-peer in cui non esiste un singolo access point ma esistono tanti nodi che formano collegamenti diretti tra loro per creare una LAN tra chi vi partecipa. Oltre a questo, chi può mette a disposizione il suo collegamento ad Internet e permette agli altri di usare la rete per navigare. Detto così sembra tutto molto facile, nella pratica, è un pelino più complicato.
Dal lato pratico si tratta di iniziare trovando almeno due case che siano in linea di vista e montare due apparati sui loro tetti o sulle loro terrazze, poi quando arrivano nuove persone che vogliono partecipare bisogna riuscire a collegarli ai link esistenti e così via. Gli apparati possono essere access point reflashati con OpenWRT oppure board integrate comprate ad-hoc per lo scopo, possibilmente usando antenne con dei guadagni molto alti. Facendo le cose per bene si possono ottenere link a distanze di chilometri con parecchia banda a disposizione: ad esempio, il primo test su un link che abbiamo fatto a Firenze è lungo più di 13 chilometri ed arriva a 54Mbps. Poi c’è da gestire il routing attraverso protocolli appositi, c’è da compilare e installare Linux su sistemi embedded, c’è da costruire le antenne ecc. Insomma una manna di cose da imparare per smanettoni di tutti i tipi.
Ma la cosa più importante delle reti comunitarie non è la tecnologia, è la comunità. A Firenze, dove la rete sta nascendo ci è apparso subito chiaro che senza l’entusiasmo di tante persone non si superano neanche i primi problemi: mettere a disposizione dei luoghi adatti, condividere le esperienze e le conoscenze, e alla fine farlo divertendosi. Ciascuno trova un motivo per partecipare, c’è chi lo fa per il gusto di avere una rete parallela autogestita, chi lo fa per sperimentare, chi lo fa perchè ci tiene alla propria privacy. Molte di queste reti nascono per sopperire al digital divide, ma poi, anche quando la connessione arriva con altri mezzi, rimangono attive perchè ormai si è creata una comunità che è riuscita a fare un passo per rendersi più indipendente dai provider, dal digital divide, dalla deep packet inspection.
Comprensibilmente la domanda finale è: ma funziona davvero? Beh, in futuro c’è chi pensa di riuscire a collegare tutto il mondo creando una rete mesh parallela, inarrestabile ed indipendente. Anche senza puntare così in alto i 151 nodi di Ninux.org (più quelli delle altre reti comunitarie italiane) ci dicono che si può fare. Se non vi basta, in giro per l’Europa esistono reti anche più grandi, in Germania, in Grecia, fino ai 18.000 nodi della rete Guifi che coprono buona parte della Catalogna.
Quindi, vi piace l’idea di smanettare su una rete wireless distribuita? Volete riappropriarvi della vostra rete? Volete mettere in comune le vostre abilità per partecipare ad una comunità wireless locale? Se siete nelle vicinanze, venite al Linux Day a Roma, Firenze, Pisa o Catanzaro altrimenti fate un giro su Ninux.org, iscrivetevi alla mailing list del progetto, attraverso il mapserver scoprite se vicino a voi ci sono già nodi attivi e segnalate la vostra volontà di creare un nuovo nodo. Parlatene, convincete i vostri amici e chiedete consigli a chi lo ha già fatto, tutto è animato da spirito di condivisione e dai principi dell’open source, quindi non sarete soli!
Leonardo Maccari, Ninux Firenze
www.leonardo.ma