A soli quattro anni dal debutto pubblico per opera di Google, il linguaggio di programmazione Dart cambia decisamente direzione: il team di sviluppo, supportato ma non controllato direttamente da Mountain View, ha annunciato l’abbandono di una velleità irraggiungibile come quella di fare concorrenza diretta – o addirittura sostituire – l’onnipresente JavaScript.
L’obiettivo di Dart non sarà più quello di competere direttamente con il popolare linguaggio di scripting Web, hanno spiegato gli sviluppatori, e il primo importante cambiamento derivante dalla nuova strategia sarà la non integrazione di una Virtual Machine Dart in Google Chrome.
La VM per Chrome era stata annunciata un paio di anni fa come un passo evolutivo importante per Dart, che in questo modo diventava eseguibile in modalità nativa nel browser di Lady Gaga al pari di un listato JS qualsiasi.
Ma a quanto pare una VM nativa non rappresenta una delle esigenze principali dei programmatori che usano Dart, dicono gli sviluppatori, che hanno raccolto i feedback di vari di team di programmazione – fuori e dentro Google – impegnati a creare app e software “business-critical”.
Quello che davvero vogliono gli sviluppatori, anche quelli esperti in Dart, è avere a disposizione una maggiore integrazione con JavaScript, un modo per facilitare il debug e l’ottimizzazione del codice che verrà poi convertito in JS per una diffusione ubiqua sul Web.
Per tale ragione, d’ora in poi, il team di Dart si concentrerà sulla compilazione in JavaScript abbandonando i piani per la VM Chrome. E Google? Gli sviluppatori dicono che Mountain View è ancora saldamente impegnata a supportare il nuovo linguaggio, tanto che la divisione advertising – il cuore economico della corporation – ne fa un uso estensivo.
Alfonso Maruccia