Il desiderio di cambiamento rinvigorito dalla rivoluzionaria iniziativa dei Radiohead si sta abbattendo su tutta l’industria della musica. Si allunga sui distributori: Amazon vende senza DRM , Apple ha ritenuto opportuno pareggiare i prezzi per la musica lucchettata e la musica libera da DRM, Ian Rogers di Yahoo! Music , attento alla convenienza e all’umore del pubblico, non investirà nei contenuti che i produttori pretendono di blindare con sistemi di protezione. E non è escluso che l’impetuosità di questo mare agitato possa investire tutta l’industria dell’intrattenimento digitale , ben oltre i confini della musica.
Cavalcano l’onda quelli di Defective By Design , che, dopo essersi scagliati contro i sistemi Digital Restriction Management applicati alla musica, rivolgono la loro attenzione all’industria dei contenuti video. I video blindati in sistemi di protezione, dicono, costituiscono addirittura un passo indietro rispetto a videoregistratori e cassette: sottraggono all’utente il controllo sui contenuti di cui sta fruendo legalmente, concedono gentilmente all’utente di godere di un film n volte, permettono di riprodurlo su n dispositivi. Ma il digitale non avrebbe dovuto favorire una più libera circolazione della cultura?
Per il gruppo che fa capo a Free Software Foundation è dunque giunto il momento dell’ennesima campagna d’impatto , segnala BoingBoing . Quale il più imponente servizio per la distribuzione di contenuti video? NetFlix : conta 6,7 milioni di utenti abbonati, distribuisce ogni giorno a noleggio oltre un milione e mezzo di DVD imbustati richiesti attraverso il suo sito, un business che, segnalano da cnet , sta mettendo in serie difficoltà il mercato del noleggio tradizionale. Vanta inoltre un servizio online per il video on-demand: video rigorosamente blindati da sistemi di protezione. Un target perfetto da colpire con milioni di volantini di protesta: ” Ho detto no al DRM sulla musica, ora dico no a quello imposto sul video “. I volantini sono pronti da stampare, ritagliare, firmare, imbustare e spedire per subissare le sedi di Netflix, con una proposta che Defective By Design auspica possa innescare una negoziato .
E se sul fronte del video ci si può aspettare un impatto di sicuro effetto: il fronte dei videogame , avverte Om Malik, sembra essere solo lambito dall’ondata anti-DRM . Ma qualcosa si sta muovendo: i game studio si stanno avvicinando al loro pubblico, affrancandosi dagli intermediari che tanto tengono ad imporre lacci e lacciuoli tecnologici, e contratti multimilionari, che legano i game all’esclusività di una sola piattaforma. Strategie non sempre lungimiranti : gli utenti vorrebbero potersi slegare dall’acquisto di una determinata console. È chiedere troppo? Per iniziare si potrebbe evitare di vincolare i supporti con codici regionali, che li legano addirittura all’acquisto delle varianti locali della stessa console.
Om Malik ripone speranza nei game studio indipendenti, auspica che sappiano sviluppare modelli di business innovativi, più vicini alle aspettative degli utenti, più fruttuosi per l’industria stessa . Sono esempi di questa nuova ondata di indipendenti Valve Software , con la sua piattaforma distributiva online Steam , lo sono strutture come Kongregate , una sorta di cooperativa di sviluppatori indipendenti. A quando il download dei game sulla base di un’offerta libera?
Gaia Bottà