No email, la coraggiosa scelta di Liverpool

No email, la coraggiosa scelta di Liverpool

di Luddist. Con sano rigore la giunta del celebre comune britannico ha deciso di liberarsi della posta elettronica. Bella l'email, ma quando si è travolti dai messaggi non c'è più tempo per fare altro. Modernità che s'adegua
di Luddist. Con sano rigore la giunta del celebre comune britannico ha deciso di liberarsi della posta elettronica. Bella l'email, ma quando si è travolti dai messaggi non c'è più tempo per fare altro. Modernità che s'adegua


Roma – Affascina e confonde la rivoluzionaria direttiva con cui il Consiglio comunale di Liverpool ha deciso che un giorno alla settimana nessun impiegato municipale deve spedire email interne. Per comunicare di mercoledì s’è deciso di ricorrere a mezzi più tradizionali, a quelli che hanno preceduto l’avvento delle nuove dirompenti tecnologie.

Una decisione sana. Dal basso della mia dissidente visione dell’hi-tech, la scelta della giunta del celebre comune britannico mi lascia atterrito per l’accorta modernità di cui è figlia e per la maturità post-tecnologica che dimostra nell’uso di un servizio di cui è difficile fare a meno, la posta elettronica appunto.

Penso che si possa tutti essere d’accordo sul fatto che per una città ormai metropoli come Liverpool 6mila impiegati comunali non sono una enormità, anche grazie a vent’anni di lavoro per ridurre la burocrazia. Ma se sono “solo” 6mila, sono anche 6mila invasati: secondo il Comune le email interne che circolano ogni giorno lavorativo sono più di 40mila. Contando le malattie, le ferie, il turnover, i computer che non funzionano, i blocchi del PC, si può ipotizzare che ci sia uno zoccolo duro di 2-3mila impiegati che non hanno niente di meglio da fare che spedirsi messaggi email, a quanto pare spesso intrisi di battute, scherzi, giochi e trastulli digitali di varia natura.

Così i mercoledì d’un tratto son divenuti “vecchi mercoledì”, quelli in cui per parlare si poteva sì prendere il telefono ma si poteva addirittura decidere di lasciare la propria postazione, fare una breve passeggiata tra gli uffici, salutare colleghi che erano amici e non freddi indirizzi con la chiocciolina, e finalmente riunirsi con chi di dovere per prendere decisioni ed esaminare pratiche.

Quello di Liverpool per ora è un esperimento e quegli impiegati che il mercoledì, vittime di comportamenti standardizzati, verranno colti nell’atto di inviare o ricevere posta elettronica interna non verranno licenziati, per il momento, ma si prenderanno – e giustamente – le ramanzine dei propri superiori.

Questi sono i sintomi della civiltà o, almeno, di quella civiltà che una volta esaurita la sbornia dell’ipercomunicazione che tutto travolge inizia a ricordare che c’erano anche altri modi e altri tempi in cui si doveva far a meno della tecnologia, guadagnandoci un po’ in umanità, amicizia e appartenenza.

Luddist

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
19 lug 2002
Link copiato negli appunti