Da tempo i film sci-fi propinano la scoperta di nuovi territori sensoriali legati al cybersesso. Partner fatti di pixel che danno sensazioni reali attraverso hardware specifico posizionato nei punti strategici. Molto meglio dal vivo? Giusto, giustissimo. Ma, come tramanda la saggezza popolare, se in tempi di guerra ogni buco è rifugio, in tempi bui ci si può arrangiare. La soluzione è meno futuribile di quanto si possa pensare e si chiama SOM .
Ideata in Giappone, la macchina per l’autoerotismo da 385 euro è disponibile nelle versioni per signore e per signora ed è concepita come periferica associata per un’azione in locale real-time alla celebre serie di videogame prodotta da 0verflow chiamata School Days e Cross Days.
Il dispositivo si collega via USB al computer e permette di interagire nelle scene cruente di queste serie a mani libere. Dotato di vibrazione, il giochino si muove in tempo reale assecondando quanto avviene sullo schermo, muovendosi piano o in maniera più celere a seconda del livello d’azione richiesto dal gioco. Nonostante il sito sia prodigo di dettagli e specifiche tecniche, mancano totalmente i riferimenti sull’eventuale distribuzione in Europa o USA. Il lungimirante produttore ha pensato inoltre di realizzare una versione tascabile del dispositivo, “da portare sempre in borsa o in valigia”.
Per realizzare le parti direttamente a contatto con le zone dove più si avvertono certi pruriti, il produttore ha utilizzato un materiale chiamato “septon” da tempo utilizzato per dispositivi medici. Nella versione maschile la tappezzeria interna è di prima qualità: “grazie ad innumerevoli pieghe e protuberanze sarà un vero piacere” – si legge sul sito del produttore. “Il suo tocco soffice garantisce un piacere lussurioso maggiore dell’equivalente reale”. E se lo dicono loro…
(via Kotaku )