Roma – Gentile redazione, so di non essere né il primo e spero neanche l’ultimo a scrivervi. La vicenda ormai è conosciuta molto bene, quella fra Telecom Italia e Intratec spa in liquidazione, sembra ormai giunta ad un epilogo.
È interessante notare che il ruolo del Cliente sia come al solito lasciato sempre in ultimo piano, anche nel momento del “trapasso telematico”. È chiaro anche dalla carenza e/o assenza di linea ADSL in questi giorni, che Telecom Italia ha già iniziato a tagliare cavi e cavetti, sembra pero’ poco chiaro il ruolo nostro, quello dei clienti Vira, che ancora non hanno disdetto gli abbonamenti, ma continuano a pagare regolarmente le fatture.
Ora io mi rivolgo a voi perchè siete gli unici a seguire in maniera approfondita il caso e che almeno mi rispondono cordialmente: il cliente “tipo” di Intratec spa in liquidazione appunto quelli come me che fino a 3 gg fa hanno pagato la bolletta ora chi sono e che devono fare?
Ironia della sorte la linea è mancata per due giorni dall’ultima comunicazione di Intratec spa in liquidazione, oggi è tornata, che facciamo dobbiamo aspettare un cenno divino?
Raffaele F.
Gentile Raffaele,
i clienti che si trovano in questa situazione sono numerosi, la vicenda Intratec-Telecom è una di quelle che ha messo a nudo il vero profilo del mercato della banda larga italiano.
Le norme di settore, le autorità di garanzia.. a nulla è servita la vigilanza vera o dichiarata: nei fatti il settore in Italia ha dimostrato una fragilità che, se non stupisce, di certo allbisce tutti . E gli utenti che ne fanno le spese sono tanti.
Non c’è da aspettarsi nulla di nuovo e di buono, per il momento. L’azienda ha già correttamente informato che i distacchi sono in arrivo dopoché Telecom Italia lo ha confermato. Inutile attendersi che qualcosa possa cambiare sul breve termine.
Il consiglio non può che essere quello di rivolgersi ad altri operatori, sperando che i problemi amministrativi che da sempre torturano l’ADSL nostrana non creino troppi ritardi nella “transizione”. Sono problemi che lasciano moltissimi senza ADSL per lunghi mesi e che ora, per gli utenti costretti ad abbandonare certi servizi, rischiano di rivelarsi ancora più pesanti.
Si poteva ottenere di più? Sì. Era possibile pensare ad una transizione morbida ad altri operatori? Naturalmente. Perché non si è fatto? Ecco, questa è la domanda. E sarebbe auspicabile che per una volta qualcuno nella stanza dei bottoni (Autorità TLC? Antitrust? Governo?) si prendesse la briga di rispondere.
Paolo De Andreis