L’installazione delle infrastrutture che danno vita alle reti 5G in tutto il mondo costituisce un’opportunità per ridurre l’impatto dei network mobile sull’ambiente in termini di consumi. Possono le apparecchiature sulle quali poggiano le comunicazioni operare in modo virtuoso in termini di sostenibilità? Secondo Nokia la risposta è “sì”.
Le base station di Nokia per il 5G consumeranno la metà
Oggi il gruppo annuncia un piano che porterà entro il 2023 le base station per il 5G prodotte (AirScale 5G mMIMO Base Station) a dimezzare i consumi rispetto a quelli attuali. Il raggiungimento di tale risultato sarà reso possibile grazie a una serie di ottimizzazioni implementate sia a livello software sia hardware con l’impiego di nuovi SoC. Questo il commento di Ari Kynäslahti, Head of Technology and Strategy di Nokia Mobile Networks.
Nokia è impegnata per contribuire a risolvere le sfide del mondo in fatto di sostenibilità e lo fa assicurando che le proprie tecnologie siano progettate per risultare efficienti dal punto di vista energetico. Ciò significa ridurre i consumi nelle fasi di utilizzo e produzione. Tutto, dai chipset al software e alle componenti hardware, è pensato per supportare questo obiettivo.
Quello finlandese non è il solo player del settore che si sta muovendo in questa direzione, investendo su tecnologie e soluzioni legate ai network 5G in grado di tener conto della sostenibilità. C’è anche il concorrente Ericsson che a tal proposito ha annunciato nelle scorse settimane una collaborazione con Deutsche Telekom al fine di sperimentare l’impiego di infrastrutture alimentate con energia proveniente da fonti rinnovabili.
Nei giorni scorsi Nokia ha annunciato un pesante round di licenziamenti, ritenuto necessario ai fini della riorganizzazione voluta dal nuovo CEO Pekka Lundmark.