I sindacati e i lavoratori possono protestare ma l’impianto di Bochum che Nokia ha utilizzato a lungo per la produzione di componenti e telefonini dovrà chiudere e più di 2mila dipendenti perderanno il loro posto di lavoro.
Il CEO di Nokia Olli-Pekka Kallasvuo in una intervista ha ribadito che il più importante costruttore di cellulari al mondo non vede soluzioni alternative. “Nonostante i molti sforzi – ha spiegato – non abbiamo trovato una soluzione ragionevole per l’impianto di Bochum”. E a proposito degli incontri richiestid ai lavoratori ha aggiunto: “è difficile immaginare che nel parlare con il personale saremmo in grado di trovare qualcosa di nuovo che possa cambiare la nostra decisione”.
I dipendenti, le famiglie e molti altri a migliaia protestano a Bochum, causando peraltro non pochi problemi all’immagine di Nokia nell’intera Germania, una questione che non è sfuggita all’azienda. “Non abbiamo spiegato bene il nostro punto fin dall’inizio – ha dichiarato Kallasvuo a questo proposito – vista la reazione, potevamo sicuramente muoverci meglio”.