Ad annunciarlo sono stati gli analisti di Standard & Poor’s , la nota società statunitense specializzata nella revisione di obbligazioni e titoli azionari. Il colosso finlandese Nokia dovrà così accettare un inevitabile declassamento, dopo tredici anni vissuti al top delle valutazioni relative al rating finanziario.
In particolare quello del debito a lungo termine, a cui dal 1998 gli analisti di Standard & Poor’s hanno assegnato il massimo valore A. Il gigante nordeuropeo è ora sceso al livello A2 (o A-), a fronte di un debito complessivo di circa 5,3 miliardi di euro alla fine dello scorso anno .
“Questo declassamento riflette la revisione della valutazione del profilo di rischio delle attività di Nokia da forte a soddisfacente – hanno spiegato gli analisti di Standard & Poor’s – principalmente perché Nokia dovrebbe registrare ulteriori perdite di mercato nel settore degli smartphone”.
Perdite che si verificheranno tra quest’anno e il prossimo , almeno fino al completamento della fase di transizione dagli ambienti Symbian a quelli basati su Windows Phone. Secondo gli analisti statunitensi, Nokia subirà forti pressioni in termini di competitività, soprattutto da parte di Android.
La valutazione relativa al debito a lungo termine potrebbe in seguito scendere ulteriormente, se la quota di mercato detenuta dal gigante finlandese dovesse portarsi al di sotto del 20 per cento. Da quando è arrivato iPhone (ed è scattata la moda dello smartphone di massa), il volume complessivo delle vendite da parte di Nokia è sceso dal 50,8 al 30,8 per cento .
Mauro Vecchio