Nokia ha comunicato di aver presentato una denuncia contro Amazon per l’uso non autorizzato di alcune tecnologie video nei suoi prodotti e servizi di streaming. Una simile azione legale è stata avviata anche contro HP. L’azienda finlandese chiede una compensazione, ovvero il pagamento delle royalties che verranno reinvestite per lo sviluppo delle tecnologie multimediali.
Amazon e HP devono pagare Nokia
Nokia sottolinea che le azioni legali non sono mai la sua prima scelta, in quanto preferisce accordi extragiudiziali. Dal 2017 ad oggi, l’azienda finlandese ha concluso o esteso oltre 250 accordi di licenza, tra cui quelli “amichevoli” con Apple e Samsung, avviando solo sei azioni legali.
Nonostante svariati tentativi nel corso degli anni, Amazon e HP non hanno accettato di pagare le dovute royalties. Pertanto Nokia ha presentato denunce contro Amazon in Germania, Regno Unito, India, Stati Uniti e presso la European Unified Patent Court. Le denunce contro HP sono state presentate solo negli Stati Uniti.
Dal 2000 ad oggi, Nokia ha investito oltre 140 miliardi di euro nello sviluppo di tecnologie multimediali e cellulari. Amazon Prime Video e i dispositivi di streaming dell’azienda di Seattle utilizzano diverse tecnologie Nokia, tra cui quelle relative a compressione video, distribuzione dei contenuti e suggerimenti video.
Senza le tecnologie sviluppate da Nokia, i dispositivi e i servizi di Amazon non funzionerebbero. L’azienda finlandese chiede quindi il pagamento delle royalties. Non è nota la somma complessiva, ma probabilmente ammonta a svariati milioni di euro, considerato che la violazione dei brevetti avviene da almeno 9 anni (il primo dispositivo Fire TV è stato lanciato nel 2014).