Qualcosa sta cambiando nel destino finanziario di Nokia, che negli ultimi risultati economici fa registrare una crescita nelle vendite di smartphone Lumia e un ritorno agli utili dopo anni di magra. Ma potrebbe essere solo una vittoria di Pirro: nel complesso, il business della società finlandese si restringe.
Come già anticipato in precedenza , nell’ultimo trimestre dell’anno Nokia ha venduto 4,4 milioni di nuovi terminali Windows Phone (Lumia), un incremento di più del 50 per cento rispetto ai dati del terzo trimestre (2,9 milioni) e un contributo importante ai ricavi complessivi per il periodo temporale in oggetto (8,04 miliardi di euro).
Nokia torna alla redditività con 439 milioni di euro in profitti, un dato molto positivo se si fa il confronto con quello di fine 2011 (un deficit di 1,2 miliardi di euro).
La realtà è però amara, se si prendono in considerazione i dati nel complesso. I 4,4 milioni di Lumia venduti (o un decimo di quanto venda in tre mesi una Apple qualsiasi , per non parlare di Samsung) non riescono a compensare il crollo della divisione “smart device” della multinazionale, che unisce la linea Windows Phone e Symbian (l’ultimo dei quali rimarrà 808 PureView): crolla del 66 per cento rispetto ai dati del 2011 e da 19,6 milioni di dispositivi si passa ai magrissimi 6,6 milioni attuali, con i ricavi che scendono da 113,5 milioni a 86,3 milioni.
Il grosso dei ricavi di Nokia continua a venire dalla divisione di dispositivi di telecomunicazioni Nokia Siemens Networks e, anche se il CEO Stephen Elop si dice “molto incoraggiato” dalle performance economiche, il futuro della società finlandese è ancora incerto secondo gli analisti : nel 2013 le vendite dovranno crescere in maniera molto più significativa di quanto abbiano sin qui permesso di fare i gadget “piastrellati” con Windows Phone.
Alfonso Maruccia