L’azienda di rating Fitch ha declassato il titolo di Nokia di due gradini, da “BBB+” a “BBB-“.
La finlandese rimane poi sotto osservazione, con il rischio di un’ulteriore retrocessione che vorrebbe dire per i suoi bond arrivare alla considerazione di quelli cosiddetti “spazzatura”. Già adesso, peraltro, il nuovo rating significa per Espoo maggiori costi (e quindi difficoltà) nel momento in cui cercasse risorse sul mercato finanziario. Standard and Poor aveva peraltro già abbassato quest’anno il rating dell’azienda.
Ad innescare il crollo di Nokia l’ ultima trimestrale che non ha visto rispettate le aspettative, e le sue azioni di conseguenza crollate del 12 per cento .
La finlandese ha fortemente subito l’avanzamento sul mercato degli smartphone di soggetti nuovi come Apple e Google: in generale è rimasta confinata nel settore dei cellulari di fascia bassa, ritrovandosi a dover rincorrere iPhone e Android giocando al ribasso e rimettendoci sui ricavi.
La situazione di crisi ha prima avuto un effetto domino sulla dirigenza, che ha visto un repentino quanto sostanziale cambio al vertice culminato con l’ avvicendamento Olli Pekka Kallasuo – Stephen Elop nel ruolo di CEO, e poi determinato scelte radicali come l’abbandono di Symbian a favore di Windows Phone 7 .
Tutto questo non ha potuto ancora concretizzarsi sul mercato, e la crisi di Nokia ha attirato diverse voci sul suo futuro , arrivando addirittura a mettere a repentaglio la sua indipendenza: in un primo momento è stato ipotizzato il suo possibile acquisto da parte di Microsoft , ora si parla anche di Samsung come possibile acquirente .
Ipotesi che né Samsung né Nokia hanno voluto commentare .
Claudio Tamburrino