Nel 2007 la Tao Ma aveva sviluppato un primo prototipo di bracelet phone . Nel 2008 Nokia aveva avviato una collaborazione con l’Università di Cambridge per lavorare al concept di cellulari “Morph”, che grazie all’utilizzo di nanotecnologie permettevano di produrre un apparecchio completamente flessibile: oggi è la stessa casa finlandese a tornare sul luogo del delitto e a riprende in mano il progetto depositando un brevetto .
La possibilità di ottenere apparecchi flessibili fino addirittura a diventare bracciali, grazie all’utilizzo delle nanotecnologie (che teoricamente permettono di ottenere anche la trasparenza e l’impermeabilità dell’apparecchio) sembrava rimasto nell’ombra: nel brevetto ora depositato da Nokia si parla di una tecnologia in grado di coniugare flessibilità dell’apparecchio e del display con scorciatoie programmabili.
Nella descrizione si spiega per esempio che, nel momento in cui l’apparecchio viene piegato a formare un bicchiere, partirà la ricerca di pub o bar in zon;, nel caso in cui sia piegato a formare una scodella verrà effettuata una ricerca di ristoranti; di campeggi nel caso sia piegato a formare una specie di tenda. Delle gesture da effettuare con tutto il dispositivo, e non semplicemente con qualche tocco su uno schermo.
Claudio Tamburrino