Risultati finanziari sostanzialmente in linea con quelli già registrati in precedenza , quelli presentati da Nokia in occasione dell’ultimo trimestre dell’anno fiscale: i terminali Lumia (quelli con Windows Phone) crescono leggermente in popolarità, ma la barca continua a incamerare acqua con un crollo corposo del numero totale di terminali venduti sul mercato.
I ricavi trimestrali complessivi crollano del 20 per cento fino a 5,85 miliardi di euro (erano 7,35 l’anno scorso), comunica Nokia, mentre le perdite operative si riducono a 339 milioni di euro rispetto agli 1,57 miliardi dello stesso periodo del 2012.
Particolarmente positivo risulta l’incremento dei terminali Lumia commercializzati: erano 4,4 milioni nel trimestre precedente e ora sono 5,6 milioni, un aumento più che positivo del 27 per cento. Tutto bene dunque? Non proprio : la vendita complessiva dei terminali mobile (inclusivi di smartphone e “feature phone”) crolla del 30 per cento, e il buon risultato dei Lumia non riesce ancora a coprire la mancanza dei volumi di terminali Symbian (in via di dismissione), Asha (smartphone asiatici a -46 per cento) e tutto il resto (61,9 milioni di terminali contro gli 86,3 precedenti).
La vendita di gadget Lumia va male negli USA, dove il già invisibile market share scende ancora con 400.000 terminali commercializzati contro i 700.000 del trimestre precedente. Sono gli effetti di quelle che il CEO Stephen Elop definisce “le difficoltà di un ambiente competitivo” che richiedono “azioni tattiche” e “nuove innovazioni” per essere superate.
Si parla dunque di futuro, e il futuro di Nokia sembra fatto prevalentemente di gadget che di “nuovo” in senso lato e di innovativo hanno veramente poco: la corporation finlandese starebbe lavorando a un phablet da 5-6 pollici per fare concorrenza al GALAXY Note di Samsung, e un nuovo modello Lumia di punta con scocca in alluminio .
Alfonso Maruccia