Le prime, importanti conseguenze della storica intesa tra Nokia e Microsoft producono la prima vittima: MeeGo , il sistema operativo open source basato su Linux e nato dalla fusione tra Moblin (Intel) e Maemo (Nokia), deve fronteggiare l’abbandono di Nokia che taglia miliardi in fondi di ricerca e ridisegna le sue attività intorno al nuovo ecosistema di Windows Phone 7.
I piani originali per MeeGo tratteggiavano il futuro di un OS ubiquo, capace di girare su tablet, sistemi embedded , automotive e naturalmente smartphone: Intel sperava di usarlo per incrementare le chance di crescita dei suoi processori x86 (Atom) nel mercato mobile, mentre Nokia era alla ricerca disperata di un “terzo incomodo” capace di rompere le uova nel paniere sia alla gioiosa macchina da guerra di Apple/iOS che ad Android di Google.
Le speranze di portare MeeGo in trionfo sono durate esattamente un anno , e all’annuncio di inizio lavori del Mobile World Congress di Barcellona del 2010 segue ora il piano di Nokia che decide di abbandonare MeeGo e Symbian al loro destino in favore del sistema operativo Microsoft.
Tra le ipotesi in circolazione c’è la constatazione del fatto che il progetto MeeGo era troppo indietro rispetto alle esigenze commerciali di Nokia, ragion per cui il colosso nordeuropeo avrebbe avuto ben poca scelta in merito al cavallo su cui puntare per il futuro. Non che Nokia non sia stata “corteggiata” da Google per l’adozione di Android, conferma il CEO Stephen Elop, ma i miliardi di dollari offerti da Microsoft come contropartita hanno spostato l’ago della bilancia verso Redmond e WP7.
Nokia abbandona MeeGo e dice di voler rilasciare un solo smartphone con il nuovo OS entro quest’anno, mentre Intel si dice “delusa dalla decisione di Nokia” ma sempre convinta del fatto che MeeGo sia una carta vincente da giocare per i dispositivi MID ed embedded del prossimo futuro.
Oltre MeeGo e Symbian c’è infine un’altra community che lamenta la possibile estinzione per inedia , ed è quella che si riunisce attorno al framework di sviluppo Qt : anche in questo caso Nokia aveva promesso di voler puntare tutto sull’ecosistema come ambiente definitivo per la realizzazione di applicazioni mobile, mentre ora l’accordo con Microsoft per Windows Phone 7 rimette tutto in discussione , e c’è chi si lamenta dell’indisponibilità di una “migration path” da Qt verso gli ambienti di sviluppo per WP7.
Alfonso Maruccia