È un’analisi spietata quella che traspare dalle parole del memo scritto da Stephen Elop ai dipendenti Nokia : “Il primo iPhone è stato venduto nel 2007 e noi ancora non abbiamo un prodotto che possa avvicinarsi a quel tipo di esperienza. Android, arrivato appena 2 anni fa, questa settimana ci ha superato per quanto riguarda i volumi di smartphone venduti. Incredibile”. Il nuovo CEO della finlandese arriva addirittura a parlare di un’azienda “in piedi su una piattaforma in fiamme”. Da cui non può far altro che saltare.
Le 1.300 parole (la cui autenticità è stata confermata da più fonti) indirizzate ai dipendenti, e filtrate ai media, mostrano un Elop deciso a dare una scossa all’azienda che è stato chiamato a dirigere e rilanciare lo scorso settembre .
Il nuvo CEO mette il luce in poche righe cosa ha portato l’azienda finlandese che governava il mercato ad essere relegata ad un ruolo marginale nel settore degli smartphone : “Apple ha rivoluzionato il mercato e ne ha conquistato la fascia alta attraendo gli sviluppatori con un ecosistema chiuso ma molto potente. Google è diventato una forza gravitazionale attraendo le principali risorse innovative del settore. Noi, pur avendo brillanti fonti di innovazione all’interno di Nokia non stiamo invece riuscendo a portarle sul mercato in maniera sufficientemente veloce”. E in questo modo l’azienda ha perso una serie di occasioni importanti. Inoltre, altre posizioni sono state perse per non aver pensato (o non essere riusciti) a creare un ecosistema che risponda a tutte le esigenze degli utenti: dall’hardware alle applicazioni, passando per gli elementi social e i servizi location-based .
Il destino di Symbian , poi, sembra chiaramente segnato: “Si sta dimostrando – dice il nuovo CEO – un ambiente sempre più difficile in cui sviluppare per seguire le richieste in continua evoluzione dei consumatori, con conseguente lentezza nello sviluppo dei prodotti e svantaggi quando cerchiamo di introdurre le innovazioni hardware sulle nostre piattaforme”.
Che ci fosse aria di grandi cambiamenti a Espoo, d’altronde, era già noto: borsa e osservatori erano concordi nell’ attendere a breve un’ulteriore serie di avvicendamenti al vertice, la possibilità di collaborazione con agenti esterni, come Android o Windows Phone 7, e la sempre maggiore importanza del campus Nokia nella Silicon Valley.
Claudio Tamburrino