Roma- Da alcune settimane molte aziende si mostrano particolarmente interessate al tema della corporate responsibility, soprattutto per quanto riguarda la fabbricazione di tecnologie e le catene di produzione. Neanche un mese fa, il CEO di Apple Tim Cook aveva ribadito l’impegno di Cupertino dal punto di vista etico ed ecologico. Ultima, ma solo in ordine di tempo, è Nokia, che ha lanciato un comunicato in cui ha descritto la sua nuova politica pubblica sul commercio di minerali quali tantalio, oro, tungsteno e stagno. Questi materiali provengono in maggioranza dalla Repubblica Democratica del Congo e spesso giocano un ruolo determinante nell’alimentare le violenze e i disordini nel paese, vittima di un quadro politico profondamente instabile. “Materiali che direttamente o indirettamente contribuiscono ai conflitti sono inaccettabili” ha riferito Nokia nel comunicato.
Tutti i fornitori dell’azienda finlandese devono implementare e comunicare ai subfornitori la propria politica e devono rivelare nel dettaglio le informazioni riguardanti la fonte di approvvigionamento dei materiali, sia essa un altro venditore o una miniera. Nokia si riserva il diritto di richiedere ulteriori dettagli per conoscere la tracciabilità dei materiali , accetterà solo i minerali provenienti da zone esenti da conflitti e conserverà per cinque anni nel proprio database i dati sulla provenienza dei materiali.
Nel comunicato Nokia espone quattro punti fondamentali . In primo luogo, l’azienda finlandese proibisce le violazioni dei diritti umani connesse all’estrazione, al trasporto o al commercio di minerali; in secondo luogo, proibisce ogni supporto, diretto o indiretto, ai gruppi armati non governativi o alle forze di sicurezza che illegalmente controllano o tassano i siti di estrazione mineraria, le vie di trasporto, i punti di commercio o qualunque altro settore della catena di produzione; in terzo luogo Nokia non avrà alcuna tolleranza per quanto riguarda la corruzione e il riciclaggio di denaro; infine, l’azienda finlandese sprona tutti gli attori coinvolti nella catena di produzione ad accettare e a seguire i suoi stessi principi e a denunciare qualunque tipo di violazione. Nokia ha inoltre annunciato la sua adesione alle linee guida stabilite dall’ EICC-GeSI Extractives Work Group , protocollo a cui avevano già aderito Apple e Intel.
Teoricamente i minerali si potrebbero estrarre un po’ ovunque, ma nella pratica l’Africa orientale è il maggior produttore a livello mondiale . Il paese che più risente dei conflitti che scaturiscono da questa caccia all’oro targata XXI secolo è la Repubblica Democratica del Congo, dove tre diversi gruppi ribelli si contendono i preziosi materiali. Il tantalio viene utilizzato per gli accumulatori nei dispositivi elettronici, il tungsteno per creare i dispositivi di vibrazione dei cellulari, mentre lo stagno e l’oro sono utilizzati per i circuiti elettronici.
È impossibile che una singola azienda riesca a eliminare conflitti civili o violazioni dei diritti umani, ma l’approccio adottato da Nokia rappresenta finalmente un primo passo verso la consapevolezza del ruolo che l’industria IT gioca nell’economia internazionale.
Gabriella Tesoro