Android di Google non ha ancora fatto la propria comparsa sul mercato che già i grossi nomi serrano le fila in vista di uno scontro senza sconti. Nokia, la principale protagonista del settore mobile, ha intenzione di affrontare la sfida tecnologica a viso aperto, e ha per tale motivo deciso di completare l’acquisizione del marchio Symbian , che da anni sforna i sistemi operativi montati sugli smartphone del gigante finlandese.
L’annuncio è di quelli di primo piano, e impegna Nokia ad acquistare le azioni che non sono ancora di sua proprietà – attualmente la società detiene il 53% delle quote – per diventare un tutt’uno con l’ asset . Divenendo così, da semplice azionista di maggioranza di una società controllata assieme a Sony Ericsson, Panasonic e Samsung, la principale responsabile della sua gestione.
Non che la cosa abbia sorpreso gli analisti, considerando l’interdipendenza da sempre esistente tra i cellulari Nokia e il sottostante sistema operativo che la società contribuisce costantemente a sviluppare. Il fatto ha ad ogni modo una rilevanza notevole, visto che coinciderà con il rilascio della piattaforma sotto licenza open source .
Licenza che, guarda caso, è la stessa che dovrebbe caratterizzare la distribuzione del codice di Android. Una volta ottenuto il controllo completo della proprietà intellettuale di Symbian, Nokia girerà i diritti del loro sfruttamento all’associazione non profit Symbian Foundation , che si occuperà appunto della conversione – da chiuso a open – del codice del sistema entro i prossimi due anni.
Sta dunque nascendo il concorrente di Android: Texas Instruments, Vodafone, Samsung, LG ed AT&T, attuali membri della Symbian Foundation assieme a Nokia, si giocheranno la partita contro la Open Handset Alliance di Google, HTC, Intel, NVIDIA e altri per il controllo della prossima convergenza del mercato mobile.
Facili pronostici suggeriscono che dovrebbe essere una partita ad armi pari , considerando le potenze in campo e il fatto che la mossa di Nokia annulla il vantaggio “open” della piattaforma che Google ha fortemente voluto “open” e libera da royalty. Nokia parte peraltro da una posizione di forza assoluta sul mercato dei dispositivi mobili.
Per ora, a far due conti, Nokia investirà nello sforzo 264 milioni di euro per l’acquisto della totalità delle azioni di Symbian. Il futuro, mai come in questo caso, appare incerto, tranne che per il guadagno netto che dovrebbe ricavarci il consumatore grazie alla concorrenza agguerrita tra le società di settore.
Alfonso Maruccia