La cura Elop non sembra avere effetto su Nokia: il produttore finlandese di dispositivi mobile ancora non è riuscito a far valere il suo predominio sulla fascia bassa del mercato mobile (soprattutto europeo) anche nel settore degli smartphone e i suoi conti appaiono risentirne sempre di più.
Le vendite nette per il trimestre relativo a servizi e device si sono chiuse sotto il livello atteso di 6,1-6,6 miliardi dollari e sotto le aspettative che volevano un sostanziale pareggio dei livelli precedenti: confermando un trend già negativo e spingendo gli investitori a scappare facendo crollare le azioni tra i 12 e i 14 punti percentuali.
A danneggiare la finlandese sarebbero state in particolare “le dinamiche competitive sulle varie fasce di mercato, in particolare in Europa e in Cina, l’arrivo sul mercato con dispositivi a prezzi e margini inferiori e le tattiche sui prezzi, sue e dei competitor”. In una parola: la concorrenza.
Di pessimo augurio per gli investitori, che hanno finito per fuggire, anche l’annuncio che non verrà divulgato un resoconto completo delle aspettative per l’anno in corso dal momento che “il suo business sta cambiando troppo velocemente”.
A fare la parte del pompiere il CEO di nuovo inserimento Stephen Elop, l’uomo venuto da Redmond con il compito di fermare l’emorragia di introiti di Espoo: “Le transizioni di strategia sono sempre difficili” e per parlare di risultati dice di aspettare l’esordio del primo Windows Phone di Nokia atteso per il quarto trimestre. L’apparentamento con il sistema operativo mobile di Microsoft, e il conseguente graduale abbandono di Symbian, è la principale cura scelta da Elop.
Claudio Tamburrino