Nokia è pronta a cedere alcuni dei suoi brevetti. Lo ha annunciato ieri il CFO Timo Ihamuotila: il motivo sta nella necessità di monetizzare nuovo capitale dopo la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2012 e l’annuncio della ristrutturazione interna, con il rimpasto dirigenziale e il taglio di 10mila posti nelle filiali in Germania, Canada e Finlandia. “Attenzione, però: non svenderemo i nostri brevetti, ma li tratteremo al giusto prezzo”, ha precisato Ihamuotila.
Il portafoglio brevetti di Nokia comprende attualmente 30mila brevetti e circa 10mila innovazioni brevettate. L’attività del dipartimento R&D ha finora consentito una media di mille nuovi brevetti all’anno. Le entrate generate dai diritti di proprietà intellettuale ammontano a circa 500 milioni di euro annui. Il mese scorso l’azienda finlandese ha presentati diversi esposti nei tribunali statunitensi e tedeschi contro i concorrenti RIM, ViewSonic e HTC, accusandoli di aver violato – con alcuni loro dispositivi – una serie di titoli Nokia. Nel giugno 2011 un’analoga diatriba aveva coinvolto Apple: la casa di Cupertino decise di risolvere la controversia accordandosi per il pagamento di royalty riguardanti l’utilizzo di tecnologie brevettate da Espoo.
La politica di tagli e ottimizzazioni coinvolge anche i sistemi operativi: il CEO di Nokia Stephen Elop annuncia la decisione di interrompere anche il progetto legato allo sviluppo di Meltemi , la piattaforma basata su Linux e destinata ai dispositivi di fascia bassa (ossia quelli il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 dollari). Nokia pare destinata a installare anche su questi ultimi il nuovo Windows Phone, al fine di “competere con i dispositivi Android in modo aggressivo. Google ha lanciato una serie di sfide molto interessanti – dice Elop – diffondendo il suo sistema operativo anche e soprattutto sui modelli più economici”.
E proprio sui device low-cost Nokia intende concentrare i suoi sforzi.
Il nuovo Lumia 610 , ad esempio, costituisce un esempio di questo aspetto della politica dell’azienda finlandese. Il prezzo medio è di circa 199 euro, l’OS è Windows Phone (release Mango) e ha quasi tutte le specifiche tecniche presenti anche in uno smartphone di costo più elevato: i suoi 256MB di memoria interna, tuttavia, non consentono la compatibilità con alcune applicazioni anche di proprietà Microsoft, come ad esempio Skype. Per il futuro comunque Espoo pare intenzionata ad assemblare prodotti ancora più economici: non è chiaro con quali aspettative, ma si tratterebbe comunque di un cambiamento drastico, visto che al posto della linea attualmente supportata da S40 ci finirebbero quelli che a tutti gli effetti sarebbero smartphone con un marketplace.
Cristiano Vaccarella