Tenere gli automobilisti fuori del traffico con la condivisione peer-to-peer delle informazioni tra i loro cellulari. È questa la semplice idea alla base del progetto Mobile Millennium, destinato secondo i promotori a rivoluzionare il traffico stradale.
Sulla scia di progetti già da tempo in cantiere al MIT , l’obiettivo delle ricerche è semplice: si tratta di fornire ai guidatori informazioni affidabili e puntuali su ingorghi ed incidenti, migliorando i tempi di percorrenza e la qualità della vita in strada. In tanti ci hanno provato – dai costruttori di “CB” per camionisti ai progettisti di navigatori satellitari – ma quasi nessuno ci è mai riuscito. Per deficit tecnologici e, in particolare, per la difficoltà di fornire in ogni istante una quantità adeguata di dati del traffico.
Mobile Millennium punta a superare il problema attraverso un approccio distribuito. Da una parte, un semplice software, installabile su cellulari e altri device java-enabled, capace di trasmettere in ogni istante informazioni sullo stato del traffico relativamente alla zona in cui si trova. Dall’altra un sistema centralizzato di monitoraggio e raccolta dei dati, raccordato non solo con i software ma anche con i database di tutti gli enti pubblici coinvolti nella gestione del traffico.
Risultato, una mappatura “2.0”, costantemente aggiornata, relativa allo stato del traffico in ogni data area. Resa disponibile su interfacce come quelle dei navigatori tradizionali, che mostrano la cartina dell’area che si sta percorrendo, con colori diversi a seconda dell’intensità di traffico dei vari segmenti.
Il progetto, sviluppato da Nokia, NAVTEQ e UC Berkeley, è stato già testato per sei mesi in ambiti controllati ma nelle prossime settimane inizierà la sua fase di testing pubblico. Una versione pilota del software è già disponibile sul sito del progetto, ed è possibile scaricarla attraverso la fornitura di pochi dati personali.
Poiché proviene da Nokia l’idea, pur non particolarmente originale, potrebbe coalizzare gli interessi di molti diversi produttori e player del settore. Non mancano peraltro i problemi da superare: dalla possibilità del giochino di arrivare su tutti i cellulari, Java o meno, ai potenziali problemi di privacy.
Giovanni Arata