Dopo essersi rivolta alla International Trade Commission (ITC), Nokia è tornata nuovamente alla carica in quello che è stato il teatro principale dello scontro giudiziario con Apple: la corte distrettuale del Delaware. Smaltita la rabbia per la controdenuncia presentata da Apple all’inizio di dicembre, il produttore di telefonini stavolta ha snocciolato i brevetti sfruttati indebitamente dall’azienda di Cupertino.
L’arringa di Nokia include parte di un’intervista rilasciata da Steve Jobs nel 1996 in cui l’attuale CEO di Apple, citando Picasso, aveva dichiarato che “i buoni artisti copiano, i grandi artisti rubano”. Il “furto” denunciato da Espoo consisterebbe nella violazione dei brevetti Nokia 256 e 091, quest’ultimo riferito al metodo di ottimizzazione della batteria. Il primo si riferisce invece alla fotocamera integrata nel cellulare: “Abbiamo dotato i nostri cellulari di questi dispositivi già nel 2002 – si legge nella dichiarazione – cinque anni prima dell’uscita di iPhone”.
Questione di tempo, quindi: gli avvocati di Nokia proseguono nel dettaglio spiegando che “Apple ha potenziato lo speaker posizionandolo nello stesso spazio riservato all’antenna, come descritto nel brevetto Nokia 181”. Il documento prosegue contestando a Jobs e soci di “aver reso iPhone user-friendly utilizzando tecnologie inventate e brevettate da Nokia, come la disattivazione del touchscreen durante le chiamate (brevetto 957) e l’ingrandimento di alcuni elementi sullo schermo (brevetto 036)”.
Il melafonino è il bersaglio preferito dai legali di Espoo, i quali sostengono che la sua capacità di lanciare applicazioni infranga il brevetto 735 spiegando che Nokia sarebbe stata la prima azienda a intravedere la convergenza tra elementi tipici del computer e i telefonini .
Tutti i brevetti elencati da Nokia sono stati registrati e riconosciuti tra il 2001 e il 2005, per un totale di 14 tecnologie diverse fondamentali per quasi tutti i prodotti Apple: da iPod classic a MacBook Air.
Giorgio Pontico