I numeri presentati da Nokia qualche settimana fa sono pesanti e tutti in rosso , e di conseguenza Nokia Siemens Network ha annunciato di voler correre ai ripari con un programma di ristrutturazione esteso che interesserà le proprietà aziendali, la struttura della società e soprattutto i lavoratori operanti in ogni parte del globo, a migliaia dei quali verrà nel prossimo periodo inviata una lettera di licenziamento.
NSN, joint venture paritaria tra la tedesca Siemens e la finlandese Nokia e numero due al mondo per la produzione di dispositivi per reti wireless, conta attualmente una forza lavoro complessiva di 64mila persone nei cinque continenti. I tagli previsti dal piano di ristrutturazione ridurranno queste unità di un 7-9 per cento, percentuale pari a 4500-5700 lavoratori a cui verrà sottoposto quello che la società definisce un “ribilanciamento strategico della forza lavoro”.
L’obiettivo è una riduzione di costi per 500 milioni di euro , per raggiungere i quali NSN mette sul piatto anche la vendita di proprietà immobiliari, risparmi economici variamente assortiti e la ristrutturazione delle unità di business interne che passeranno a tre dalle cinque divisioni attuali.
Nella sua nuova configurazione NSN suddividerà il proprio business nell’unità dedicata ai dispositivi di rete (in cui il wireless la fa già da padrone), in quella comprendente i servizi di consulting e IT (Business Solutions) e nel segmento Global Services a cui spetterà farsi carico dei servizi di outsourcing per l’assistenza tecnica e la gestione parziale o completa dei network di telecomunicazioni. Global Services è attualmente responsabile del 50 per cento dei guadagni di NSN.
La congiuntura è particolarmente grama per le società impegnate in IT e telecomunicazioni e Nokia non è certo la sola a pagare care le conseguenze della crisi economica mondiale. Recentemente anche Ericsson e Alcatel-Lucent hanno annunciato di avere in programma tagli e ristrutturazioni, Nortel è da tempo in bancarotta e anche Novell , proprietaria dei marchi SUSE Linux Enterprise e NetWare, si è trovata costretta a licenziare il 3 per cento della sua forza lavoro per un totale di 130 impiegati.
Alfonso Maruccia