Roma- Brutte notizie per i lavoratori di Nokia Siemens Networks (NSN). La famosa joint venture, nata sei anni fa dalla collaborazione tra i colossi Nokia e Siemens , ha annunciato di voler licenziare 2.900 lavoratori in Germania e 1.200 in Finlandia . L’azienda ha attualmente 9.100 impiegati tedeschi e 6.900 finlandesi.
L’annuncio in realtà non è nuovo: Rajeev Suri, CEO di Nokia Siemens Networks, aveva già dichiarato a novembre di voler diminuire progressivamente le linee di prodotti riguardanti altre connettività per favorire lo sviluppo della banda larga mobile. A pagarne le spese sarebbero stati 17mila lavoratori in tutto il mondo, il 23 per cento di tutta la forza lavoro dell’azienda, che sarebbero stati licenziati entro la fine del 2013. I tagli al personale rientrano all’interno della strategia che punta a ridurre i costi annuali per 1 miliardo di euro . È quindi assai probabile che entro il prossimo anno altre sedi nazionali vadano incontro ai tagli annunciati.
NSN lascerà in Germania appena cinque sedi , chiudendo tutte le altre, compreso l’enorme quartier generale a Monaco. Le sopravvissute saranno una sede che si occuperà dello sviluppo di reti ottiche a Berlino, due sedi, a Bonn e Dusseldorf, che sono impegnate con il servizio clienti, una a Bruchsal per produzione e sviluppo e, infine, una a Ulma centrata su LTE. In Finlandia rimarrà una centrale a Oulu e un magazzino a Espoo.
I sindacati sono già sul piede di guerra . In Germania puntano sopratutto a reinserire quanti più possibili lavoratori e a prevenire la chiusura della sede di Monaco; mentre in Finlandia le trattative dovrebbero avere inizio a partire dall’8 febbraio. Dal canto suo, NSN ha fatto sapere che metterà in atto dei programmi per la riqualificazione professionale dei dipendenti e per il sostegno all’imprenditorialità.
La strategia del risparmio ideata da NSN per far cassa potrebbe però presto tornare indietro come un boomerang . Questa “politica dei tagli” può portare alla perdita di clienti: chi si fiderebbe mai, dice Lars Soederfjell della banca finlandese Aalandsbanken, di un’azienda che taglia a tutto spiano il proprio personale? Non è forse un segno di una seria difficoltà nel reggere il mercato nel medio-lungo periodo?
Gabriella Tesoro