Non di soli smartphone vive Nokia. Anzi, a leggere i numeri consegnati oggi dall’azienda di Espoo agli analisti e agli azionisti, c’è da ringraziare la tradizione che l’azienda guidata da Olli-Pekka Kallasvuo vanta nelle fasce più economiche del mercato : sono quelle, sebbene meno remunerative di altre, ad aver tenuto in piedi i conti di casa. E tutto ciò nonostante, nel trimestre appena trascorso, Nokia abbia venduto oltre 24 milioni di smartphone contro meno di 9 del concorrente Apple: la differenza sta tutta nel valore che ciascuna di queste transazioni è in grado di garantire all’industria.
Il prezzo medio di uno smartphone Nokia è infatti di appena 143 euro (i cellulari “normali” viaggiano sui 61 euro, in calo di 1 euro rispetto a 3 mesi fa): un valore calante rispetto a un anno fa del 21 per cento (e sceso dell’8 per cento anche rispetto al trimestre precedente), segno che l’azienda finlandese ha dovuto abbassare i prezzi per restare competitiva. Ovvero, per sostenere la domanda ha tagliato i listini: mentre i concorrenti, iPhone e Android, hanno potuto lucrare sul proprio successo. Basti pensare a quello che ha fatto Sony Ericsson, che con una politica opposta di prezzi e dotazioni ha risollevato i propri conti nel giro di appena 6 mesi.
Il problema per Nokia è aver fatto peggio delle previsioni degli analisti e dello stesso periodo del 2009: il giro d’affari è cresciuto di quasi l’1 per cento, assestandosi sui 10 miliardi di euro, ma a fronte di una contrazione degli utili da 380 milioni di euro di un anno fa a meno di 230 milioni attuali. Gli analisti avevano fissato a 285 milioni la loro previsione, ma nonostante il calo da Espoo hanno fatto sapere di non aver intenzione di tagliare le proprie stime per la chiusura dell’anno fiscale in corso: una scelta cha ha lasciato perplessi alcuni addetti ai lavori, che a questo punto restano a guardare cosa sarà in grado di fare Kallasvuo nei 6 mesi che restano.
L’ottimismo in casa Nokia pare giustificato dalle parole del suo CEO (che per altro in queste ore non ha smentito che la sua azienda possa essere in cerca di un sostituto): “Nokia si prepara a una rimonta nel segmento degli smartphone di fascia alta” ha spiegato agli analisti, adducendo come argomentazione l’imminente arrivo (invero già rinviato una volta ) del nuovo N8 sul mercato con a bordo Symbian^3 , “Siamo alla fine di questa dolorosa transizione di prodotto nella nostra fascia alta. Con l’uscita di N8, che garantirà una esperienza utente di alta qualità, segneremo l’inizio della nostra rinascita. Riusciremo a esprimere il nostro potenziale e riconquisteremo la leadership della nostra industria”.
Secondo Kallasvuo, inoltre, Symbian^3 sarà anche alla base del futuro successo di Nokia negli USA : un’area geografica potenzialmente molto redditizia, ma nella quale fino a oggi l’azienda finlandese non è riuscita a ottenere il successo desiderato. Tutta colpa della scarsa rapidità con la quale era possibile testare e ottimizzare i prodotti del vecchio S60 secondo le esigenze degli operatori d’Oltreoceano: “Le precedenti generazioni Symbian non sono state, dal punto di vista del time to market, abbastanza veloci da superare questi ostacoli. (…) Con la massiccia riscrittura del codice di base di Symbian^3 avvenuta in questi 24 mesi (…) siamo giunti a una situazione dove riusciremo a lanciare prodotti Symbian molto più rapidamente”.
Stando sempre alle parole di Kallasvuo, gli operatori sarebbero rimasti molto impressionati dalle capacità del nuovo OS, e avrebbero mostrato molto interesse per lo stesso: il rinvio dell’uscita di N8 sarebbe stato giustificato dalla necessità di ottimizzare la qualità del pacchetto , per evitare spiacevoli sorprese legate alla fretta di consegnare il prodotto nelle mani degli utenti finali. Allo stesso tempo, ha aggiunto il CEO, MeeGo proseguirà il suo sviluppo parallelo e finirà sui prodotti più esclusivi e avveniristici targati Nokia.
Inevitabile notare proprio in questa affermazione il punto critico di tutto il ragionamento: sostenere, contemporaneamente, due differenti sistemi operativi e il loro sviluppo rischia di complicare la vita al reparto R&D di Espoo (per non parlare del marketing e delle vendite), e di confondere le idee ai consumatori. D’altronde, MeeGo garantisce la possibilità di sviluppare linee di prodotto precluse a Symbian (MID, netbook, smartbook): ma restano in sospeso altre questioni legate alle applicazioni, al loro sviluppo, alla massa di sviluppatori convogliati su una piattaforma piuttosto che l’altra, per non parlare dei servizi che oggi vanno sotto il nome di Ovi .
Secondo Nokia e Kallasvuo, questo non impedirà di piazzare non meno di 50 milioni di apparecchi Symbian^3 (ovvero, in pratica, N8 fino alla fine dell’anno e altri smartphone dal 2011 in avanti) nelle mani e nelle tasche dei consumatori prima della fine del ciclo di vita dell’OS. All’orizzonte c’è già Symbian^4 , ma nel frattempo l’armata di Android e il crescente successo (soprattutto economico) di iPhone scavano un solco che a Espoo dovranno sbrigarsi a colmare. La borsa per il momento ha reagito positivamente agli annunci sulla trimestrale (al momento il titolo viaggia oltre il 4 per cento in positivo a Wall Street), ma c’è da aggiungere che gli ultimi mesi sono stati piuttosto negativi per Nokia che ha perso circa 40 punti da aprile a oggi.
“Crediamo che il Nokia N8, il primo dispositivo Symbian^3, garantirà un’esperienza utente superiore a qualunque altro smartphone che Nokia abbia mai creato” ha concluso il CEO: resta da capire se questo sarà abbastanza per rilanciare davvero le fortune degli smartphone finlandesi.
Luca Annunziata