Solo il 3% dei possessori di telefoni cellulari decide di riciclare il proprio dispositivo mobile in fin di vita. Ad annunciarlo è Nokia, leader finlandese della telefonia mobile. Nella maggior parte dei casi i telefonini vengono messi in cassetti pieni di cianfrusaglie o, peggio ancora, gettati nella spazzatura domestica.
La ricerca, commissionata proprio dal produttore allo scopo di capire meglio l’approccio dei consumatori al problema, è stata svolta su 6500 persone in vari paesi tra cui Italia, Finlandia, Russia, Svezia, USA, Nigeria, India, Cina, Gran Bretagna, Emirati Arabi, Indonesia e Brasile. I risultati sono impressionanti: tre intervistati su quattro hanno dichiarato non solo di avere a casa vecchi ed ormai indesiderati telefoni cellulari, ma anche di non aver mai preso in considerazione l’idea di riciclarli. Stando ai numeri, fortunatamente solo il 4% dei device viene buttato in discarica, mentre quasi il 20% dei consumatori decide di regalare il vecchio telefonino ad amici o parenti oppure decide di rivenderlo in mercati alternativi. La fetta più grossa della torta è però costituita dal 44% di utenti che ha dichiarato di tenere in casa i vecchi telefoni non più utilizzati, relegati spesso in cassetti a far compagnia ad altro e-waste .
“Questa ricerca rende chiaro come alla fine del ciclo di vita di ogni cellulare ben pochi vengono riciclati o comunque riutilizzati. Molte persone semplicemente li rinchiudono in un cassetto, magari inconsapevoli dell’effettiva possibilità di riciclo” ha dichiarato Markus Tehro, direttore delle politiche ambientali di Nokia. “Stiamo lavorando duramente per rendere il tutto più semplice, fornendo più informazioni ed espandendo il nostro programma globale di recupero. Se ognuno dei tre miliardi di persone in possesso di un telefono cellulare ne destinasse al riciclo almeno uno, potremmo recuperare circa 240 mila tonnellate di materie prime e ridurre l’immissione in atmosfera di gas che alimenterebbero l’effetto serra. Sarebbe come togliere dalla circolazione 4 milioni di autoveicoli” ha aggiunto.
Ciò che stupisce è proprio la mancanza di informazione riguardo alla possibilità e alle modalità di riciclo : molti utenti, soprattutto in Europa, semplicemente non sanno che il proprio telefono può essere riciclato. Nokia tiene a far sapere che ogni telefono che porta il proprio brand è riciclabile all’80% e può consentire di ricavare materie prime ottime per fabbricare altri oggetti come ad esempio pentole, panchine, otturazioni dentali o addirittura sassofoni o altri strumenti musicali. Stesso discorso per il come effettuare il riciclo: ben il 71% ha dichiarato di non sapere a chi rivolgersi, e i due terzi non hanno assolutamente idea di come il processo di riciclo funzioni.
Nokia ha organizzato campagne di recupero in 85 paesi ed istituito una rete globale in circa 5 mila store per il recupero di vecchi dispositivi inutilizzati. Va specificato però che non è la prima iniziativa ideata per risolvere il problema: gli stessi carrier di quando in quando promuovono campagne di recupero . Iniziative apprezzabili ma alla luce dei fatti ancora insufficienti.
Molti rifiuti tecnologici vengono abbandonati nelle discariche, accanto ai cassonetti della comune spazzatura. Un problema forse sottovalutato nell’Italia che non riesce a smaltire neanche i rifiuti organici. Mancano le strutture, manca soprattutto una cultura del riuso : sul web sono da tempo presenti realtà commerciali che offrono cellulari ricondizionati, ovvero aggiornati e riparati che sono in tutto e per tutto pari al nuovo, con tanto di garanzia del fornitore. Realtà come queste dovrebbero avere più risonanza, ma spesso sono tagliate fuori dalle logiche di un mercato che chiede prodotti nuovi e sempre più aggiornati.