Nokia fa il punto della situazione delle tecnologie a sua disposizione: e prevede la fine delle macchinette fotografiche come strumenti indipendenti dai telefonini. “I cellulari nel prossimo futuro rivoluzioneranno il mercato delle fotocamere: non ci sarà più alcun bisogno di portarsi dietro i loro pesanti obiettivi” ha riferito Andssi Vanjoli, vicepresidente esecutivo di Nokia e ritenuto una delle 25 personalità più influenti del Web.
Fondamentali sarebbero stati – secondo Vanjoli – gli ultimi sette anni, tempo durante il quale l’evoluzione delle fotocamere all’interno di dispositivi cellulari è stata incredibile: anche se nello stesso periodo si sono molto evolute anche le stesse macchinette fotografiche (e con esso il loro mercato), Nokia è convinta ora che gli obiettivi nei telefonini raggiungeranno un livello di qualità tale da sostituire le classiche macchinette fotografiche a lente singola.
E non basta: una volta scalzate le macchinette fotografiche non resterà ai produttori di cellulari che puntare le videocamere. Nokia scommette infatti che i suoi dispositivi saranno anche in grado entro 12 mese di registrare video ad altà definizione “da trasmettere direttamente nel proprio televisore HD”.
La previsione di Nokia ha fatto storcere la bocca a vari analisti : fin quando si parla di allargare trasversalmente il parco dei potenziali fotografi , di vedere gli accendini ai concerti sostituiti dalle foto via cellulare o di più impegnate forme di YouReporter , il ruolo dei telefonini come surrogati (temporanei) delle fotocamere sembra chiaro e inopinabile . Ma se si parla di sostituzione in pianta stabile, nonché di utilizzo professionale, un’analisi più approfondita guarda con diffidenza al presagio di Vanjoki.
Obiettivi, componenti di elaborazione hardware-software e sensori d’immagine sono tre delle componenti fondamentali della fotografia digitale ancora ad appannaggio delle macchinette, e che determinano la qualità della fotografia anche più del numero di megapixel. Vantaggi – oltretutto – che sembrano per il momento insormontabili.
Claudio Tamburrino