Mi hanno chiamato ancora, mi vogliono bene e si preoccupano che faccia i miei acquisti in sicurezza, con la consapevolezza che la qualità viene prima di ogni altra cosa e vogliono assicurarsi, quindi, che li faccia da loro. Chi sono? Sono quelli di una ditta di cui so poco o nulla: tutto quello che mi hanno chiesto è di premere 1 sulla tastiera del telefono per continuare a darmi consigli . Ho lasciato perdere ma ho l’impressione di aver fatto male: magari davvero sanno come devo spendere i miei soldi. Se avessi premuto 1 probabilmente li avrebbero spesi.
Paradossi? Magari. Ieri su RaiUtile Francesco Pizzetti, che è il presidente dell’Autorità di garanzia per la protezione dei dati personali, interpellato sulla questione bollente delle telefonate commerciali, ha dichiarato che le indagini promesse ci saranno e che i call center che disturbano “potrebbero essere chiusi d’autorità”. “Se constateremo come moltissime volte capita che il cittadino non ha mai dato il consenso ad essere disturbato, potremmo anche arrivare a chiudere i call center. Una decisione dura, ma il fenomeno va stroncato ad ogni costo e in ogni modo”.
Parliamoci chiaro: una cosa è un umano che ti chiama per offrirti banda larga galattica o pesci del mar rosso, un conto è un sistema automatico che ti squilla in casa a qualsiasi ora, succede anche di notte, per spararti nell’orecchio un messaggio registrato senza darti neppure la possibilità di replica. Sono eventi spiacevoli entrambi ma sono due eventi diversi, e forse il Garante, la cui fermezza va apprezzata, farebbe bene ad evidenziarlo.
Il Garante della privacy ha poteri limitati, certo, e può intervenire solo in certi casi. Ma se è accettabile che si chiuda un call center che non rispetta la legge sulla privacy, sulla quale peraltro molto ci sarebbe da dire, cosa dire dei bot automatici? C’è un danno che va al di là del trattamento dei dati personali, è un danno più personale, quasi intimo direi, dato dalla concreta impossibilità in certi casi persino di sapere chi ha fatto in modo che il nostro telefono squillasse e chi ha pagato per questo. Il tutto aggravato, e non è poco, dal muro del bot automatico, che non permette repliche o sfoghi: qui si configura un danno esistenziale assai più pesante di un eventuale illecito uso di dati personali.
Pochi giorni fa il Garante ha dichiarato che si prevedono “applicazione di sanzioni amministrative, ulteriori ispezioni e, nei casi più gravi, divieto del trattamento dei dati personali”. Grazie a RaiUtile ora sappiamo che l’Autorità intende spingersi persino oltre, arrivando anche alla chiusura dei call center. Come molti utenti di telefonia italiani, ancora oggi io sono bersaglio di industriali senza scrupoli e spero che il Garante si faccia promotore di una normativa molto più dura. Da un bot che mi sveglia nel cuore della notte per vendermi salsicce surgelate io voglio garanzie che non lo farà più, una quantità di soldi e scuse personali dei gestori. Voglio anche che questi gestori non gestiscano più nulla del genere.
Garante, si faccia sentire per favore anche dal Governo e dal Parlamento. So che è durissima e che le orecchie sono imbottite. Ma gliene saremo tutti riconoscenti.
Luddist