Con una mossa a sorpresa , Apple ha ritirato i suoi prodotti high-tech dal registro nazionale dell’ Electronic Product Environmental Assessment Tool (EPEAT), il sistema di rating per l’eco-compatibilità dei dispositivi elettronici . Il colosso di Cupertino ha così deciso di non presentare più i suoi device ai meccanismi di valutazione per la tutela ambientale nei settori desktop, notebook e display.
Ad annunciarlo è stato un breve comunicato apparso sul sito di EPEAT, che non ha riportato alcuna dichiarazione ufficiale da parte dei vertici della Mela. “Dispiace che Apple non sottoporrà più i suoi prodotti con al sistema EPEAT – si legge – Speriamo che tornerà a farlo nel prossimo futuro”.
Dunque una decisione improvvisa . Per altro, il ritiro di quasi 40 dispositivi dal registro EPEAT non permetterà al gigante californiano di entrare nei vari uffici delle agenzie federali a stelle e strisce : lo stesso governo federale – che pure vanta di un forte potere d’acquisto – non è autorizzato all’acquisto di postazioni desktop che non soddisfano gli standard promossi da EPEAT per la salvaguardia ambientale.
È davvero marcita la Mela verde? Come noto , EPEAT provvede a certificare i prodotti elettronici che rispettano determinati criteri eco-compatibili. Ciclo di vita dei device, utilizzo di materiali non tossici, riciclaggio dei componenti, consumo energetico . Valori che in passato hanno fruttato al gigante di Cupertino prestigiose certificazioni Silver e Gold , come ad esempio per iMac .
C’è chi ha sottolineato come già nel materiale informativo sull’ultimo esemplare di MacBook Pro non fosse presente la certificazione EPEAT. Un articolo apparso sul sito ifixit.org ha ipotizzato un autentico scontro tra il nuovo design mobile di Apple e le direzioni intraprese dagli standard di EPEAT . Troppi elementi saldati, incollati, tenuti assieme in modo da occupare minor spazio possibile.
In particolare, i criteri di valutazione del registro ecologico prevedono un certo livello di semplicità nello smontare un prodotto come ad esempio un notebook, i cui pezzi principali dovrebbero essere separati con “strumenti comuni o le mani”. Non così nel nuovo MacBook Pro Retina. Il design non salverà l’ambiente?
Mauro Vecchio