Mentre l’Intelligenza Artificiale assesta la sua presenza digitale in un panorama globale sempre più connesso, conservazione e protezione dei dati assumono un’importanza cruciale per istituzioni, enti, aziende pubbliche e private. In questo senso, con il recente recepimento della Direttiva comunitaria NIS2, l’Italia ha compiuto un passo fondamentale per indirizzare enti e aziende verso un livello superiore di Cybersecurity, al fine di adeguare elevati standard di protezione delle infrastrutture digitali e assicurare la resilienza dei servizi essenziali. Nuove regole e obblighi impongono ora a enti e aziende di rafforzare la protezione e la gestione dei rischi in uno scenario sempre più variegato e irto di rischi, che deve fronteggiare minacce ogni giorno più sofisticate e frequenti.
I nuovi necessari adeguamenti coinvolgono sia una vasta platea di organizzazioni ritenute “importanti” o “essenziali” per la tenuta e la resilienza del sistema-Paese, sia chi opera nel settore della Sicurezza Digitale e della Compliance, come la Ricca IT, eccellenza nazionale per l’offerta integrata di soluzioni nell’ambito delle infrastrutture informatiche a supporto e protezione di aeroporti, ospedali, università, grande distribuzione, automotive e grandi aziende di diversa natura.
Se era già materia assodata come proteggere i dati online fosse sfida tanto complessa quanto irrinunciabile, il recente caso giudiziario legato a Carmelo Miano, l’ingegnere di 23 anni originario di Gela arrestato con l’accusa di avere violato i sistemi di sicurezza di numerose istituzioni pubbliche e aziende, ha riportato prepotentemente l’attenzione delle cronache su quanto il dato informatico sia già senza dubbio l’asset più imprescindibile e prezioso di enti e società stesse.
Come abbiamo già avuto modo di analizzare, se uno stabilimento subisse infatti incendi o devastazioni, non sarebbe impossibile ricostruire e ripartire. Ma se malauguratamente un hacker riuscisse a requisire dati, evenienza che non fa purtroppo neanche troppo notizia, gli scenari potrebbero anche essere irrimediabilmente drammatici, gettando al vento business, investimenti e occupazione stessa di intere famiglie. Del resto, in un villaggio globale iperconnesso, gli attacchi non dormono mai: mutano, diventano ogni giorno più aggressivi e, di fatto, non pongono tanto l’interrogativo sul “se” un’azienda verrà attaccata, ma piuttosto, e purtroppo, “quando”. Da qui, la necessità dell’UE di procedere a una normativa che, oggi, oltre che obbligo di legge, può fare la differenza tanto nella qualità del business quanto nella sicurezza di non vedere insidiati servizi essenziali.
Un processo inevitabile, dato che il 60% della popolazione mondiale utilizza internet e dunque la sicurezza delle informazioni diventa una priorità assoluta. Per questo Ricca IT sviluppa in tutta Italia, in questo contesto, i sistemi più avanzati di conservazione e protezione del dato, emergendo come una delle più interessanti eccellenze del settore ICT sul piano nazionale. Fondata nel 1998 a Ragusa, ove sorge il quartier generale che costituisce il Ricca Innovation Center, fornisce soluzioni per la realizzazione, il miglioramento e la gestione dei sistemi e delle infrastrutture IT in totale sicurezza, ricercando quella che è l’unica risposta certa su cui investire di fronte alle vulnerabilità informatiche aziendali: la prevenzione. Con oltre 100 dipendenti e 5 filiali attive in tutta Italia, il core business della Ricca IT si fonda su 26 anni di know-how e sul continuo investimento in termini di formazione sulle più avanzate competenze in grado di soddisfare molteplici settori del mercato pubblico e privato. L’impresa garantisce un monitoraggio costante e continuamente aggiornato, ma anche accompagnamento e partnership personalizzati a in base alle diverse caratteristiche di enti e aziende che ne richiedono i servizi.
Una missione cruciale per un Paese che, al di là del caso Miano, secondo l’Eurobarometro della Commissione europea, vede almeno un’impresa su tre fronteggiare almeno un attacco informatico: i dati fanno riferimento a casi di virus, spyware o malware, attacco di phishing, acquisizione illecita di account o furto di identità, hacking, ransomware, attacco DoS (che impedisce di accedere alla rete o alle risorse del computer) o ascolto non autorizzato di videoconferenze o messaggi istantanei. Peraltro in un caso su tre documentato, l’attacco ha sfruttato la vulnerabilità del software, hardware o della rete e l’Italia, purtroppo, è sullo spiacevole podio tra i 27 Paesi dell’Ue. In questo contesto, preoccupa soprattutto come quasi un’impresa su cinque violata sia stata costretta a interrompere le attività precedenti l’attacco con conseguenti perdite economiche.
Per questo, la professionalità e il continuo aggiornamento rappresentano per la Ricca IT aspetti di fondamentale importanza per offrire un’immediata e funzionale consulenza e i migliori servizi di system integration e di security. Questa politica aziendale ha consentito all’impresa di origine siciliana, anno dopo anno, di ottenere una straordinaria crescita e un ormai assodato posizionamento sul mercato: risultati confermati da importanti partnership instaurate con aziende di Information Technology di caratura mondiale, sulla base dei quali, per tanti enti e aziende, adeguarsi anche alla normativa NIS2 può oggi ritenersi più una grande opportunità di aggiornamento che una affannosa preoccupazione.
In collaborazione con Ricca IT