I cittadini della rete norvegesi non devono poter accedere a The Pirate Bay, i fornitori di connettività devono industriarsi per far calare dei filtri per dissuadere i netizen che attingano alla Baia: questo è quanto l’industria dei contenuti ha chiesto a una corte norvegese.
Nei mesi scorsi i detentori dei diritti si erano rivolti al principale operatore norvegese, Telenor: avevano chiesto all’ISP di non rendersi complice delle violazioni e di rendere inaccessibile The Pirate Bay. L’operatore aveva respinto la richiesta: solo un giudice avrebbe potuto diramare questo tipo di disposizione, e l’industria, a parere dell’operatore, non sarebbe riuscita a convincere l’autorità giudiziaria a emettere un’ordinanza di questo genere.
Major e studios non si sono però rassegnati: “Vogliamo sottolineare questo problema – ha spiegato una portavoce dell’industria del cinema – non vogliamo censurare Internet ma vogliamo avere la possibilità di trarre di che vivere da quello che creiamo”. Per questo motivo i detentori dei diritti hanno depositato una richiesta presso il tribunale del distretto di Asker e Bærum, hanno invitato le autorità a comunicare a Telenor la scadenza dell’ultimatum. Se entro il 29 giugno l’ISP non imporrà dei filtri DNS che complichino l’accesso a The Pirate Bay, Telenor si troverà a dover dirimere la questione di fronte a un tribunale.
Il provider sostiene da tempo l’inapplicabilità del blocco: così come in Italia , non ci sarebbero i fondamenti legali per poter costringere un fornitore di connettività a esaminare e dirottare il traffico dei suoi utenti. Ma in Danimarca la questione si è dipanata in senso opposto: filtri DNS rendono tempestose le acque della Baia. Me i provider danesi sono in attesa dell’esito del ricorso presentato alla Corte Suprema. ( G.B. )