Non tutti i paesi europei si sono mossi con la stessa prontezza sul fronte del contact tracing: tra quelli in maggior ritardo c’è senza dubbio la Norvegia che dopo aver lanciato e poi bloccato nei mesi scorsi il progetto Smittestopp ora si dice intenzionata a riprovarci percorrendo la stessa strada imboccata tra gli altri dall’Italia con Immuni.
Norvegia e contact tracing: dopo Smittestopp una nuova app
In fase di sviluppo un’applicazione basata sulla piattaforma approntata da Google e Apple. La conferma è giunta oggi con una breve dichiarazione di Bent Høie, Ministro della Salute, che fa riferimento a come la tecnologia impiegata sia del tutto rispettosa per la privacy degli utenti non salvando alcuna informazione riguardante la loro identità, attività o spostamenti.
Questa app è solo per il tracking dell’infezione, non immagazzina alcun dato a livello centrale.
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Debutterà dunque su Android e iOS, ma la tempistica non è stata resa nota. Il rischio è che la popolazione norvegese possa pagare a caro prezzo il ritardo accumulato, non avendo a disposizione uno strumento efficace per il contact tracing durante la stagione autunnale che da diversi esponenti della comunità scientifica è considerata particolarmente a rischio.
La Norvegia è finora risultata essere uno dei paesi europei meno colpiti da COVID-19 con un numero di casi accertati dall’inizio della crisi fermo a quota 13.741. Sono 274 in totale i decessi nel territorio collegati al coronavirus. Come si può vedere nel grafico qui sopra la curva ha però iniziato a salire dall’ultima settimana di agosto in poi, destando qualche legittima preoccupazione: è proprio in un contesto di questo tipo che le applicazioni per il contact tracing possono risultare utili identificando i potenziali contagi e isolando i soggetti impedendo loro di trasmettere la malattia.