Milano – Lo sfortunato modello 2016 della linea Note di Samsung, gli smartphone destinati all’utenza professionale più esigente, potrebbe tornare alla vita in una nuova veste e con una nuova batteria. Nonostante il Note 7 sia stato ufficialmente ritirato dalla circolazione (sebbene ci siano ancora sacche di affezionati acquirenti che non vogliono separarsene), l’azienda coreana sarebbe al lavoro per rimettere in circolazione su alcuni mercati un paio di milioni di pezzi dotati di hardware modificato per scongiurare ogni rischio surriscaldamento. Difficile che ci siano l’Europa e il Nordamerica tra i mercati scelti per questo rientro, ma sarebbe senz’altro un ottimo modo per disfarsi di scorte inutilizzate e minimizzare le perdite legate a questo prodotto .
L’ inchiesta ufficiale ha chiarito che c’erano un problema sulle batterie fornite da ambedue i fornitori selezionati per il Note 7: Samsung ha verificato che c’erano state due diverse cause che hanno condotto alla crisi che ha convinto l’azienda a ritirare il phablet, con tanto di punti di ritiro negli aeroporti da cui di fatto il telefono è stato bandito, dunque cambiando questo componente ogni rischio dovrebbe essere eliminato. I nuovi Note 7s sarebbero di fatto delle unità “refurbished” , tornate cioè in fabbrica per essere ripristinate alle condizioni originali e con gli stessi parametri di qualità dell’originale: ce ne sarebbero in inventario almeno 2,5 milioni, che riportati sul mercato abbatterebbero le perdite registrate da Samsung per fare fronte alla crisi.
Le nuove batterie dovrebbero avere una capacità di 3.000mAh, inferiore ai 3.500 originali, e i Note 7s dovrebbero essere venduti in Asia in paesi come il Vietnam o l’India : mercati su cui magari osare con un prezzo aggressivo e conquistarsi una fetta importante del pubblico grazie a un terminale di fascia alta venduto scontato. Improbabile che ci sia l’Italia, o più in generale l’Europa e gli Stati Uniti, tra i destinatari di questa operazione: in queste aree la comunicazione di Samsung si è concentrata su riaffermare la centralità del marchio Galaxy e degli attuali S7 e S7 edge, dunque riportare il marchio Note su piazza in questa fase potrebbe essere prematuro.
Samsung deve anche misurarsi con un problema più generale relativo al suo marchio: secondo le rilevazioni Harris Poll sarebbe precipitata dalla settima posizione occupata nel 2016 alla 49sima della classifica (era terza nel 2015), sicuramente a causa della vicenda Note 7 e probabilmente anche a causa delle complesse vicende societarie che vedono il suo vicepresidente Jay Y. Lee, erede designato del controllo del gruppo, arrestato e al centro di un’inchiesta sulla corruzione dei vertici politici della Corea del Sud. Entrambe notizie che hanno trovato largo spazio sulla stampa di settore e generalista, e che hanno influenzato l’opinione pubblica riguardo il marchio.
Le indagini Harris Poll vengono svolte online attraverso dei questionari, e sono basate su un campione di 30mila individui adulti residenti negli USA. Questa edizione del sondaggio è stata svolta a cavallo tra novembre e dicembre 2016, e comprendeva domande su prodotti, servizi, bilanci finanziari, responsabilità sociale, visione e posizionamento delle diverse aziende . In vetta si è piazzata per il secondo anno consecutivo Amazon: tra i marchi conosciuti della Silicon Valley spiccano Apple (sesta) e Google (ottava), con Tesla (nona) e Netflix (18sima) e Microsoft (20sima) poco più dietro. Il calo di Samsung è stato senz’altro significativo: non si tratta sicuramente dell’unico indice di solidità dell’azienda, che ha i conti decisamente in ordine , ma ribadisce l’urgenza per il marchio coreano di lavorare alacremente durante tutto il 2017 per riguadagnare la fiducia e la considerazione dei suoi clienti.
Luca Annunziata