Annunciata da Carl Pei (co-fondatore OnePlus) a fine gennaio, la neonata Nothing non ha ancora portato sul mercato alcun prodotto, ma ha già messo a segno la sua prima acquisizione: si tratta di Essential, realtà creata negli anni scorsi con l’obiettivo dichiarato di dare uno scossone all’ambito mobile, guidata da Andy Rubin. Per chi non ne fosse a conoscenza si tratta di uno dei padri del progetto Android.
Essential è la prima acquisizione di Nothing
Le cose per Essential non sono andate secondo i piani, non riuscendo a innescare la rivoluzione promessa. Oggi la redazione del sito 9to5Google ha scovato sul portale dello UK Intellectual Property Office un documento che certifica il passaggio di consegne: la pratica ha preso il via l’11 novembre 2020 ed è arrivata a completarsi il 6 gennaio 2021. Al momento non è dato a sapere se l’operazione interessi o meno anche i brevetti depositati nel tempo da Rubin e dai suoi, né se la vendita possa essere interpretata come l’intenzione di lanciare una linea di smartphone a marchio Nothing.
Il primo dispositivo del brand sarà un paio di cuffie, poi toccherà ad altri articoli che andranno a costituire ciò che Pei in più occasioni ha definito un ecosistema di prodotti. La sua visione ha convinto anche Alphabet, la parent company di Google, che attraverso GV (ex Google Ventures) ha deciso di investire sul progetto con un finanziamento da 15 milioni di dollari.
Un tempo impegnato con bigG, negli anni scorsi Andy Rubin è finito al centro di polemiche per via di una relazione ritenuta inappropriata che avrebbe portato alle dimissioni nel 2014, rese meno dolorose da una buonuscita da 90 milioni di dollari. Nel 2019 ha lasciato anche Playground Global, altra realtà da lui stesso creata e attiva sul fronte del sostegno alle startup.