La telenovela Novell-Microsoft , cominciata nel novembre scorso con il discusso accordo tra due società vissute nei mondi antitetici e ben separati del software open e di quello proprietario, si arricchisce di nuovi aneddoti.
Teatro delle novità è stata la conferenza Brainshare 2007 , che i responsabili Novell hanno utilizzato per tessere le lodi dell’intesa con BigM. Dichiarazioni vivacizzate da un attivista dell’open source che, in un battagliero intervento improvvisato dinanzi alla conferenza, per strada, ha parlato della collaborazione di Novell con Microsoft come di un Ammutinamento del Bounty , un tradimento nei confronti di tutta la comunità open.
Ron Hovsepian, presidente di Novell, ha spiegato a quasi 6mila convenuti come a suo dire l’intesa rappresenti una possibilità per rendere la vita più semplice agli utenti: l’interoperabilità è il motivo fondamentale che ha sempre animato le intenzioni di Novell, ripete ancora una volta Hovsepian. Bruce Perens, sviluppatore veterano dell’open source, parlando al di fuori della sala conferenze definisce l’accordo come la testa di ponte della strategia Microsoft per distruggere il free software .
Rivolgendosi al piccolo gruppo di reporter presenti in strada, Perens ha comunicato una dichiarazione di Richard Stallman , il principale motore della licenza GNU GPL : “L’utilizzo dei brevetti Microsoft dona un vantaggio solo agli utenti Novell” dice Stallman, e tale accordo invaliderà “la libertà fondamentale, la libertà zero: la libertà di eseguire i programmi”.
È necessario contrastare simili tentativi , sostiene Stallman, perché “se nessuno vi resiste, tali accordi si diffonderanno, e si faranno beffe della libertà del software libero”. Proprio in ragione di questo contrasto necessario, dovrebbero essere letti secondo Stallman i ritardi alla pubblicazione della versione 3 della GPL , in via di aggiornamento per far sì che nuovi connubi illeciti tra specie di software diverse non possano ripresentarsi in futuro.
Hovsepian, ad ogni modo, ha dimostrato un timido rimorso riguardo la lettera aperta alla comunità open source, vergata in risposta alla bufera iniziale sollevata dal matrimonio tra le due aziende, una lettera che aveva scatenato vivacissime polemiche. In quella missiva, il CEO di Novell ribadiva come l’accordo non fosse affatto una tacita accettazione dell’esistenza di una qualsivoglia violazione di brevetto Microsoft presente in Linux. Quella lettera, dice Hovsepian, avrebbe dovuto essere più tempestiva nello stabilire il punto .
La protezione da possibili cause per infrazione di brevetto è stata un’idea di Microsoft, si giustifica ora il dirigente, tra l’altro non prevista nelle proposte iniziali di Ballmer&soci.
Alfonso Maruccia