Novell sta per essere acquistata per 2,2 miliardi di dollari da Attachmate, appoggiata da un gruppo d’investimento costituito da Francisco Partners, Golden Gate Capital e Thoma Bravo.
L’ affare vale 6,10 dollari ad azione (premio del 9 per cento sul prezzo a cui il titolo ha chiuso venerdì) e mette fine a un periodo non certo positivo per lo sviluppatore software nato nello Utah che, pur respingendo altre offerte (come quella di Elliott Associates di marzo), era sempre alla ricerca di investimenti.
A riuscire alla fine ad accaparrarsi la storica azienda , pioniere nel campo dei sistemi operativi e dei servizi di rete, è la meno conosciuta Attachmate (anzi un gruppo di investitori che la ha appoggiata): la sua intenzione , ora, è quella di gestire l’acquisita come due diverse aziende, Novell e SUSE, da integrare con le sue controllate Attachmemate e NetlQ . Di quest’ultime, la prima lavora a terminali virtuali e X Windows, la seconda vende sistemi di gestione e sicurezza software. In entrambi i casi il nome e i clienti Novell dovrebbero avere un positivo effetto di scala.
Nella stessa occasione Novell ha dichiarato di aver raggiunto un accordo per vendere (per 450 milioni di dollari cash) 882 brevetti a CPTN Holding, un consorzio di aziende tecnologiche guidato da Microsoft .
In questo modo Redmond ha perseguito due obiettivi: ha messo i bastoni fra le ruote a VMware, avversaria storica che aveva espresso interesse nei confronti di Novell, e si è aggiudicata i diritti su tecnologie che potenzialmente potrebbero avere un valore strategico molto elevato.
Dal momento che nell’Ufficio Brevetti statunitense si trovano facilmente solo 462 brevetti assegnati ufficialmente a Novell, non si sa quali siano le tecnologie effettivamente interessate dall’accordo. Tuttavia basta considerare che appartengono a Novel alcune parti della piattaforma UNIX e brevetti che coprono aspetti fondamentali della tecnologia di network per capire che l’ombra di Redmond incombe su questo settore: nel caso che vedeva SCO denunciare Linux per la violazione di alcuni brevetti, per esempio, il giudice non aveva proceduto perché aveva rilevato che le innovazioni interessate appartenessero in realtà a Novell e non a SCO.
Si può così supporre ora che, in mano a Microsoft, tali brevetti possano presto essere utilizzati in funzione anti-Pinguino: in particolare, magari, Microsoft potrebbe trovare la strada per ottenere accordi di licenza reciproci con altre aziende che vendono prodotti basati su Linux. Già dal 2006, d’altronde, Microsoft (che sostiene di possedere proprietà intellettuale nel kernel Linux) aveva raggiunto un accordo quinquennale (che scade, dunque, proprio il prossimo anno) con Novell, in cui si impegnava a non far valere i suoi brevetti per quanto riguarda la distribuzione Linux SUSE di Novell e con cui si impegnavano all’interoperabilità. La preoccupazione degli osservatori e dei sostenitori dell’open source è che la strategia di Microsoft sia quella di abbracciare per soffocare .
Molto soddisfatto il Presidente e CEO di Novell Ron Hovsepian, che ha dichiarato di essere contento “che queste transazioni riconoscano il valore dell’azienda e della sua tecnologia, permettendo al contempo di ottenere contanti per i nostri azionisti”. Tuttavia non tutti sono convinti: i più preoccupati sono i partner e i clienti Novell, che potrebbero vedere compromessa l’ attuale strategia basata su Linux .
L’affare con Attachmate dovrebbe concludersi, se le indagini rituali non presenteranno intoppi, nel primo trimestre del 2011.
Claudio Tamburrino