Macca è sempre stato un artista aperto alle innovazioni, fin dai tempi delle sperimentazioni negli studi di Abbey Road, oltre mezzo secolo fa. E a 80 anni suonati (letteralmente, in tutti i sensi) non sembra intenzionato a cambiare approccio al processo creativo. Lo testimonia la conferma del progetto che porterà alla pubblicazione, pardon ripubblicazione, di quella che è definita come l’ultima canzone dei Beatles, in cui la voce di John Lennon sarà rimpiazzata da quella prodotta da un’IA generativa. L’annuncio è giunto dallo stesso Paul McCartney, intervenuto oggi nel programma radiofonico Today della BBC. La ascolteremo nei prossimi mesi.
L’ultima canzone dei Beatles sarà cantata dall’IA
Stando ai primi dettagli svelati, gli algoritmi hanno estrapolato informazioni a proposito di quanto inciso da Lennon in una vecchia demo del 1978. Si tratta con tutta probabilità del brano Now and Then. È contenuto in una cassetta registrata a New York nell’appartamento del musicista, accompagnata dall’etichetta “For Paul” e poi consegnata al destinatario dalla vedova Yoko Ono, dopo la sua morte nel 1980.
Nel supporto erano presenti altre due canzoni, completate e pubblicate in collaborazione con il produttore Jeff Lynne rispettivamente nel 1995 e 1996. Si tratta di Free As a Bird e di Real Love. Di quella ora affidata all’intelligenza artificiale, invece, non se ne fece nulla. Fu allora decisiva l’opposizione di George Harrison, che ritenne la qualità del materiale troppo bassa per poterci lavorare. Nel 2009 finì comunque su un bootleg, dopo esser stata ripulita dai rumori di fondo.
https://www.youtube.com/watch?v=igSOYUBJ2dA
Now and Then: McCartney, Lennon e l’IA
Nel corso degli anni, Paul McCartney ha manifestato in più occasioni la volontà di ritirarla fuori dal cassetto e di farne una versione definitiva. È stato reso possibile dall’impiego del sistema messo a punto dal tecnico Emile de la Rey, che ha istruito un algoritmo a riconoscere le singole voci dei Beatles.
La tecnologia è stata impiegata anche per il nuovo mix surround dell’album Revolver uscito lo scorso anno e per il duetto virtuale tra John Lennon e Macca a cui ha assistito il pubblico nel tour di quest’ultimo.
Non fatichiamo a immaginare che i fan più duri e puri possano storcere il naso di fronte all’iniziativa. Ad ogni modo, l’impiego dell’IA generativa nell’ambito della musica sembra destinato a diventare cosa consueta. C’è già chi, come nel caso di Grimes, ha accolto l’innovazione a braccia aperte, dichiarandosi disposta a dare in pasto la propria voce agli algoritmi (a patto di ricevere un adeguato compenso, si intende).