L’impenetrabilità di Windows 7 è una questione di sicurezza nazionale, tanto che la National Security Agency statunitense ha ammesso di aver coadiuvato Microsoft nella messa a punto delle difese immunitarie dell’ultimo OS sfornato da Redmond.
L’agenzia federale non è nuova a questo genere di consulenze: oltre a BigM, in passato anche altre aziende IT avevano beneficiato delle soluzioni proposte da NSA per tentare di rendere invulnerabili i propri prodotti. Per ciò che riguarda Windows, già nella versione 2000 la realizzazione dei sistemi di sicurezza del sistema operativo era stata supervisionata dai tecnici federali.
La partnership, che dopo aver coinvolto XP e Vista si è estesa anche a Windows 7, ha permesso a Microsoft “di avvalersi dell’esperienza di NSA in materia di cyberattacchi, innalzando il livello di sicurezza del sistema operativo senza ricadute sull’utente finale”. Lo ha dichiarato Richard Schaeffer, dirigente dell’agenzia, in un discorso al Sottocomitato per il Terrorismo e la Sicurezza Interna .
Tuttavia non è stato detto nulla rispetto ad alcuni bug scoperti di recente e che minerebbero per certi aspetti l’affidabilità di Windows 7, nonostante il know how fornito da NSA all’azienda di Redmond.
Giorgio Pontico