Mountain View (USA) – L’onda lunga delle intercettazioni condotte dalla National Security Agency per conto del governo statunitense continua a scuotere l’opinione pubblica. Wired , tra le più autorevoli testate dedicate al mondo della tecnologia, ha messo a nudo quello che definisce il sistema d’intercettazione telematica definitivo : si chiama Semantic Traffic Analyzer ed è uno sniffer prodotto da Narus , un’azienda californiana.
Lo scandalo sulle intercettazioni ha coinvolto direttamente Bush e le principali società di telecomunicazione americane: secondo Wired, AT&T avrebbe utilizzato il Semantic Traffic Analyzer per monitorare il traffico Internet di milioni di cittadini e fornire dati sensibili direttamente all’antiterrorismo statunitense. La tecnologia , disponibile sul mercato sin dal 1998, permette la ricostruzione completa di tutti i dati che passano tra le portanti di un ISP.
Come spiega Steve Bannerman, responsabile di Narus: “Tutto il traffico TCP/IP degli utenti che passa attraverso il Semantic Traffic Analyzer viene catalogato ed inseguito ed è possibile ricostruire messaggi di posta elettronica, i loro allegati, vedere quali pagine web sono state visualizzate e persino ricostruire le chiamate VoIP effettuate”. Lo strumento è in grado d’identificare i pacchetti dati ad una velocità di circa 10 GBps e gira su server equipaggiati con Linux. Installato sulle macchine che gestiscono i vari servizi di un ISP, dalla posta elettronica fino ai newsgroup, l’apparecchio di Narus permette il controllo totale delle attività degli utenti.
Narus fornisce questo tipo di strumenti ad una molteplicità di grandi clienti: aziende centralissime nel mondo delle telecomunicazioni globali. Oltre ad AT&T, anche Korea Telecom , KPN , KDDO Japan , US Cellular e T-Mobile sono clienti di Narus. Le apparecchiature dell’azienda, ufficialmente, vengono vendute come strumenti per mantenere la sicurezza telematica delle infrastrutture di rete utilizzate dagli operatori telefonici.
Tuttavia, la presenza di Telecom Egypt e Saudi Telecom tra i “migliori clienti” di Narus fa immediatamente ipotizzare che gli sniffer prodotti da questa azienda vengano effettivamente utilizzati anche per censurare e controllare Internet . L’Arabia Saudita e l’Egitto, stando all’ ultimo rapporto compilato da Reporters Sans Frontières , sono tra i “nemici numero uno” della stampa libera e delle cosiddette libertà digitali.
In definitiva, AT&T sembra essere sempre più alle strette e la sua reputazione è in bilico, come emerge dai commenti apparsi su numerosi blog affiliati ad EFF , l’associazione che ha innescato questo scandalo esplosivo .
Nel frattempo Verizon , uno degli ISP accusati di avere spiato cittadini negli USA e nel resto del pianeta, cerca di tirarsi fuori dal guaio e nega di aver mai avuto rapporti segreti di collaborazione con NSA.
Marc Rotenberg, direttore dell’ Electronic Privacy Information Center , ha inviato una lettera alla FCC , l’ente del governo statunitense che vigila sulle telecomunicazioni, affinché “l’amministrazione pubblica indaghi sui dettagli del caso per capire i rischi che incombono sulla riservatezza dei cittadini”. Rotenberg non ha apprezzato “l’ambiguità di Verizon” e paventa addirittura che alcuni ISP statunitensi, come hanno suggerito i portavoce di BellSouth , abbiano venduto al governo i dati sensibili sottratti agli utenti. Da parte sua il Dipartimento della Giustizia americano ha esplicitamente chiesto che il caso sia archiviato: ci sarebbero in ballo interessi primari, quelli della sicurezza nazionale.
Tommaso Lombardi