Il presidente Obama ha nominato una nuova direttrice per l’Antitrust USA, e sul cielo di Mountain View potrebbero addensarsi le nuvole. Perché Christine Varney, l’avvocato appena scelto come guida dell’Autorità, ha espresso in passato forti critiche nei confronti di Google, accusata di posizione dominante nel settore dell’online advertising. E gli addetti ai lavori si domandano cosa potrebbe accadere, ora.
A scatenare le speculazioni dei media, primo fra tutti Bloomberg , sono alcune dichiarazioni rilasciate da Varney nel giugno 2008. Parlando ad un panel sponsorizzato dall’American Antitrust Institute (traccia audio disponibile qui ), la neo- direttrice dichiarava che a fronte di una Microsoft “molto ventesimo secolo “, l’economia americana “potrebbe per converso avere problemi con Google” dal momento che quest’ultima “ha già acquisito il monopolio dell’advertising online”.
In un passaggio successivo, ripreso anche da BusinessInsider , Varney aveva ulteriormente rincarato la dose additando la strategia di BigG in materia di cloud computing . Google, spiegava, “sta rapidamente acquisendo potere in quello che chiamerei l’online computing in the clouds . E quando tutte le nostre aziende si muoveranno verso il cloud computing, con una azienda che da sola offre tutte le soluzioni necessarie, ci troveremo in una soluzione analoga a quella prodotta da Microsoft in passato”.
In quello stesso panel, peraltro, Varney aveva poi ammorbidito le proprie critiche con una serie di elogi alla “spettacolare” capacità di innovazione di Google, e con il riconoscimento che la posizione dominante nel settore dell’ advertising di BigG era stata conseguita in modo “del tutto legale”.
Le sortite della battagliera avvocatessa non potranno certo lasciare indifferenti Schmidt e soci: già in passato avevano rischiato di finire sotto le Forche Caudine dell’Antitrust americana.
Giovanni Arata