Number portability? Un incubo

Number portability? Un incubo

Il racconto di un lettore che ha tentato di cambiare operatore di riferimento dopo aver dovuto lasciare la fallita Blu. Non tutto fila sempre liscio per chi vuole mantenere il proprio numero
Il racconto di un lettore che ha tentato di cambiare operatore di riferimento dopo aver dovuto lasciare la fallita Blu. Non tutto fila sempre liscio per chi vuole mantenere il proprio numero


Roma – Salve, sono un povero utente telefonico che deve esporre alcune lamentele nei confronti delle compagnie telefoniche mobili presenti sul mercato italiano. L’odissea comincia con il fallimento di Blu l’autunno scorso. Infatti io ero un (affezionatissimo) utente della sfortunata compagnia.

Appena avuta notizia che i clienti sarebbero stati acquisiti da Wind mi informai se c’era modo di evitare il passaggio a Wind chiedendo la portabilità ad un altro operatore. Il 198 mi rispose di no: prima dovevamo passare tutti a Wind, e poi saremmo stati liberi di migrare altrove. Benissimo, pensai. Intanto, giusto per saggiare quanto fosse cambiata Wind dai tempi (tragici) in cui l’avevo conosciuta sono partito chiedendo la migrazione da ricaricabile ad abbonamento. Risposta: impossibile, senza cambiare numero. Che in tempi di number portability appare quantomeno singolare. Non parliamo poi della copertura sul territorio della Wind di allora.

Decido di migrare ad altro operatore, e scelgo TIM. Il 10/1/2003 mi reco in un centro TIM e chiedo di essere “portato” mantenendo il mio caro 380xxxxxxx. “Va bene, nessun problema”, mi dicono. Prima si deve però passare da ricaricabile a ricaricabile, in seguito potrà migrare ad abbonamento. Avrei preferito il salto diretto, ma non mi lamento: almeno qui è consentito passare da una forma di pagamento all’altra. Data prevista del salto: 30/1/2003. “Solo” 20 giorni, più 10 euro per il passaggio più 5 euro che mi verranno ricaricati sulla SIM al passaggio per iniziare a telefonare (infatti il credito non viene migrato né restituito e la SIM TIM è inizialmente scarica).

Il 30 gennaio nulla ancora era successo. Dopo alcuni giorni telefono al 119, e nessuno sa nulla. Dopo un po’ salta fuori che il 17 gennaio la mia richiesta è stata rigettata da Wind (ovviamente queste notizie vanno chieste un po’ al 119, un po’ al Centro TIM che ha chiesto la portabilità, tanto per semplificare la vita agli utenti…). Però tutto dovrebbe riattivarsi da solo, come per magia. Infatti non solo nessuno mi avverte che la richiesta è stata rifiutata, ma non è nemmeno necessario intervenire, tanto è tutto automatico. Talmente automatico che verso la fine di febbraio, stanco di aspettare, richiamo il 119. E qui mi viene detto che non c’è nulla di automatico, anzi devo far ripartire la pratica, andando al Centro TIM e cercando di convincerli (io?) a non farmi pagare di nuovo i 15 euro (e i precedenti 15 sarebbero andati persi…). In caso contrario tutto va perso, e sarebbe come se io non avessi mai chiesto il servizio.

Vado al centro TIM: un’ora di guerra per convincerli che devono mandare un nuovo fax di attivazione, darmi una nuova SIM, e io non devo pagare nulla. Alla fine riesco nella mia impresa. E siamo ad inizio marzo. Attendo paziente altri 20 giorni. Insospettito dal prolungato silenzio richiamo il 119, una gentile operatrice fa un po’ di controlli e poi mi risponde che le mie pratiche di inizio marzo (e siamo al 24/3, più o meno) non sono mai arrivate (ma io le ho viste partire…). In sostanza io con TIM non ho in corso nessun procedimento di portabilità.

Esasperato chiedo esplicitamente se, in questo caso, con TIM non abbia più nulla a che fare, siccome nessuno trova più documenti a loro mai pervenuti, e l’operatrice mi risponde di sì. Poco male, le dico, vista la vostra serietà domani stesso vado in un centro Omnitel e attivo un abbonamento con loro. Così ho fatto il 26/3, chiedendo la portabilità a Vodafone. Ormai sono convinto che nel giro di 10 giorni lavorativi sarò cliente del secondo operatore, e che di TIM non sentirò mai più parlare.

Il primo aprile mi telefona un’operatrice TIM (la stessa che avevo sentito il 24/3) informandomi che entro il 4/4 diventerò cliente TIM. La informo che ho già chiesto la portabilità a Omnitel, lei serafica mi risponde che il procedimento di portabilità è ormai in corso, e non può più essere fermato.

Mi dispiaccio per i 10 euro che ho dovuto regalare a Vodafone, ma almeno sono contento che qualcosa si stia risolvendo. Anche se ormai finché non vedo non credo. E nel frattempo vado in giro con un pacco di sim (la vecchia TIM, la nuova TIM, quella Vodafone): chissà mai quale verrà attivata? Arrivati al 4/4, nulla accade. Se non fosse per un messaggio di TIM arrivato il 3/4 che mi avverte che in fase di portabilità il credito non verrà migrato penserei ad un pesce di aprile. Il 5/4 telefono, ormai inviperito, al 119.
Una signorina, dopo aver ascoltato 25 minuti di insulti, apre una segnalazione, giurando che al servizio portabilità lavorano giorno e notte, anche sabato e domenica. Verrò ricontattato al più presto. Passa il week-end, nessuno chiama. Il 7/4 (stamattina) chiamo il 119, chiedo lumi di come mai nessuno mi abbia contattato. Faccio aprire una nuova segnalazione.
Manola di Padova almeno è molto gentile, anche se la mia posizione non migliora. Il 7/4 (sera) richiamo il 119, ovviamente nessuno mi ha ricontattato durante la giornata, un operatore (Gianluca, di chiara origine toscana) mi informa che entrambe le segnalazioni aperte sono in lavorazione.
Entro 48 ore verrò ricontattato. Ci credo poco, anche perché dalla prima, se è vero che il team di portabilità lavora sempre, ne sono già passate 72. Comunque lui dice di non poter aprire una nuova segnalazione a meno di 48 ore di distanza dalle segnalazioni aperte. Concludo la telefonata sospirando: ci risentiamo domani sera.

Così da 3 mesi il più grande operatore mobile nazionale non solo non riesce a soddisfare un cliente che vuole scappare da Wind, ma non si degna nemmeno di averne cura, cercando di risolvere il suo problema. E in tutta questa vicenda, siccome il credito non viene migrato, mi tocca anche avere sempre 4 soldi sul telefono, facendo, a mo’ di ciliegina sulla torta, la figura dell’accattone con chi devo contattare.

Maximilian Taino

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Pubblicato il
14 apr 2003
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