Los Angeles (USA) – Segnali di riscossa per Napster che oltre alle simpatie raccolte in relazione alle recenti battaglie giudiziarie lancia ora una nuova versione del software. In quest’ottica si può leggere il rilascio della nuova beta del programma che consente a centinaia di migliaia di utenti internet di scambiare file musicali l’uno con l’altro.
La versione 6.0 della beta di Napster 2.0 si focalizza sullo streaming di mp3, sull’instant messaging e sulla capacità di gestire anche i file in formato WMA (Windows Media Audio). L’instant messaging rappresenta una delle novità più attese, perché permette di scambiare quattro chiacchiere online tra utenti, per esempio tra chi mette a disposizione un file e chi procede a scaricare quel file sul proprio computer. Lo streaming, invece, appare riservato alle connessioni migliori, quelle che permettono di ascoltare un brano musicale mentre lo si scarica sul proprio sistema.
Tra le funzionalità destinate a solleticare la fantasia di molti c’è anche una nuova ricerca avanzata che permette, quando si cerca per esempio il titolo di una band, di visualizzare anche titoli disponibili dello stesso genere di musica ma libera da diritto d’autore. Una “mossa” che da un lato potrebbe aiutare Napster a dimostrare la propria buona volontà contro la pirateria (cosa di cui ha bisogno in tribunale, viste le cause pendenti) e dall’altro consentire agli utenti di scegliere di più e meglio.
La possibilità di gestire file WMA e i software per fare “community” sono due delle nuove features che potrebbero aiutare Napster a controbattere le accuse di pirateria. Il WMA, infatti, è uno standard audio benvoluto da colossi come Sony, EMI e BMG e dispone di protezioni antipirateria; l’aspetto “comunità online” è invece una parte integrante della tesi difensiva di Napster, che ha sempre sostenuto di rappresentare più un circolo di amici che un covo di pirati.
Con l’arrivo della nuova beta è arrivato anche un sondaggio condotto in una decina di università americane. Dalla rilevazione di Webnoize risulterebbe che il 73 per cento degli studenti universitari utilizza Napster almeno una volta al mese e che una buona parte di loro, quasi il 60 per cento, sarebbe disposta a pagare anche 15 dollari al mese per potere utilizzare liberamente Napster.