Washington – Un nuovo disegno di legge bipartisan consentirà a chi è vittima di furto di identità di essere riabilitato e alle Autorità di disporre di nuovi strumenti per perseguire chi lo commette. Lo hanno progettato il democratico del Vermont Patrick Leahy, presidente della Commissione Giudiziaria del Senato e il ranking republican Arlen Specter, dello stato della Pennsylvania. La novità sembra porsi come il naturale complemento di una precedente normativa , voluta dal Presidente Bush, con cui arginare un fenomeno preoccupante che, al pari di qualsiasi altro furto, “impoverisce la vittima e la fa sentire violata in modo profondo”.
Nel nuovo disegno di legge si eliminano, tra l’altro, alcuni paletti e si introducono nuove restrizioni . Viene cancellato il limite di 5mila dollari di perdite economiche sofferto dalla vittima, al di sotto del quale attualmente non è possibile procedere con certe sanzioni; viene trasformato in delitto l’uso di spyware o di keylogger contro 10 o più computer; viene integrato il concetto di cyber crime , in cui il disegno di legge fa ricadere anche gli schemi estorsivi che minaccino di arrecare danni o tentino l’accesso a informazioni riservate contenute in un computer.
Lo scorso anno 8,4 milioni di americani sono rimasti vittima del furto di identità. Molti si sono trovati in serie difficoltà con la propria credibilità, che ha richiesto mesi o anni per essere ricostruita. Il furto di identità, infatti, in certi casi può rivelarsi un disastro non solo per le finanze, ma anche per i rapporti personali e naturalmente anche per quelli professionali.
Con il proliferare del commercio elettronico, nel quale anche le banche sono direttamente coinvolte , naturalmente con le dovute cautele , il provvedimento tenta dunque di porre un argine più marcato al fenomeno. Che una legge possa tagliare le gambe a frodi telematiche sempre più diffuse, peraltro, è difficile crederlo. Ma che possa scuotere almeno alcune di esse, e alcuni dei truffatori, questo – dicono i promotori della normativa – è legittimo sperarlo.
Marco Valerio Principato