Mentre accusa Apple di estorsione, Spotify ha deciso di addebitare agli utenti i costi associati alla nuova tassa introdotta dal governo francese a fine dicembre per finanziare il Centre National de la Musique (CNM). Nessun concorrente ha annunciato una simile decisione.
Aumentano gli abbonamenti in Francia
Il CNM è un’istituzione pubblica che commissiona studi sull’industria musicale francese e fornisce aiuti finanziari alle etichette discografiche. La tassa, introdotta a fine 2023 ed entrata in vigore il 1 gennaio 2024, prevede un prelievo dai servizi di streaming musicale per un totale di circa 20 milioni di euro, corrispondente all’1,2% delle entrate ottenute in Francia.
La nuova tassa colpisce tutti i servizi che forniscono musica (quindi anche i social media, come TikTok), ma Spotify è l’azienda che ha maggiormente criticato la decisione del governo francese. Dopo aver eliminato il supporto a due festival musicali, la software house svedese ha comunicato che gli utenti in Francia pagheranno l’abbonamento più alto nell’Unione europea.
Spotify sottolinea che la tassa servirà esclusivamente per finanziare il CNM, quindi gli artisti non guadagneranno un euro. La software house ritiene insostenibili i costi, in quanto circa i due terzi di ogni euro incassato dovrebbe essere donato ai titolari dei diritti e al governo francese. Pertanto è costretta ad aumentare i prezzi degli abbonamenti. Tutti i dettagli verranno forniti nelle prossime settimane.